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giovedì 29 novembre 2012

Lavoro

All'ILVA, a Taranto, da una parte della bilancia c'è la salute, dall'altra il lavoro.
Tutt'e due oggettivamente importanti, e riconosciuti tali dalla nostra Costituzione.

Che una Costituzione parli del lavoro, addirittura, come fondamentale per la Repubblica, potrebbe sembrare una stravaganza tutta italiana.
Come se tra i costituenti, si tollerasse l'animo artistico ed un po' bizzarro che spesso ci contraddistingue.

Mi sono chiesto: "ma cos'è, il lavoro ?"
Sarà deformazione professionale, ma sono partito dalla definizione
provate a seguirmi...

forza per spostamento


  • Cioè, se ti sposti senza sforzo, senza fatica, quello non è lavoro.
  • Se fatichi come un cane, contro un muro, e riesci a spostare nulla, quello non è lavoro.


La Fisica è sempre molto concreta, ma sul tema del lavoro, forse nasconde qualche altro significato.

Il lavoro, apparentemente, sembra non avere a che fare con il tempo: non importa quanto tempo ci metti per fare lo spostamento: il lavoro che fai è lo stesso, anche se ci metti un anno.
Ma come lo misuriamo lo spostamento ?
Beh: si guarda la posizione adesso, e dopo un po' la si controlla di nuovo.
Lo spostamento non è misurabile in un istante: ha bisogno di due istanti diversi.
L'indipendenza dal tempo, significa indifferenza (tanto o poco tempo, non importa), ma guai se il tempo non ci fosse.

Anche nelle Scritture, il lavoro è concomitante alla nascita del tempo: la conoscenza del "bene e del male", per l'umanità ha avuto almeno due conseguenze: la morte (il tempo individuale che si consuma, e poi finisce), e la fatica (il sudore del lavoro, come condizione perché il tempo individuale non finisca troppo rapidamente).

Che il tempo abbia a che fare con il lavoro, è ancora più evidente, se consideriamo il primo dei due fattori: la forza.
Per la forza non c'è altra definizione, che la capacità di cambiare la posizione di una massa (massa per accelerazione), ed esattamente, quanto rapidamente riesce a far acquisire velocità.

Che il lavoro, ed il tempo siano apparentati, è evidente soprattutto se consideriamo il lavoro degli altri, che viene remunerato proprio perché ci mettono il loro tempo.
E quel tempo, è la loro vita.
Forse per questo, per chi compera quel lavoro, potrebbe non sembrare strano, che anche la salute possa essere comprata.
In fin dei conti, è la stessa materia prima.

giovedì 15 novembre 2012

Cocci aguzzi


Chissà quante volte vi sarà successo: all'improvviso, quella strofa, faticosamente imparata a memoria da adolescente, ritorna in mente, 
o semplicemente in bocca.
A me è successo qualche giorno fa, mentre giocavo con Paola.

"cocci aguzzi di bottiglia"  ho ripetuto, tra me e me
"Cos'hai detto, Papi ?"

E siccome non me la ricordavo tutta, siamo andati in internet, e - dopo più di 40 anni - ho riletto con lei quella bella poesia tratta da "Ossi di Seppia".
E siccome non si capisce gran che di quello che dice, ho dovuto cercare delle spiegazioni.

L'immagine prepotente, non è la solitudine del meriggio, ma quei vetri taglienti, posti in cima al muro.

Piazzati lì, apparentemente a difesa.  In realtà, a testimonianza della diffidenza di uomini verso altri uomini, che a loro volta si atteggiano minacciosi.

Versi che parlano, infine, della cattiveria.

Quel muro da non valicare, ed il travaglio dell'uomo, sembrano avere delle similitudini.
Come a dire che l'uomo soffre per sua scelta.
Che i limiti alla sua libertà, se li è costruiti da sé.

Muri a Berlino, muri in Palestina, muri a Belfast, muri tra ricchi e poveri, muri tra privilegiati e sfortunati, tra immigrati e residenti, muri...
Chi li ha costruiti, li voleva invalicabili.

Costruiva qualcosa contrario alla natura (che sembra non poter far nulla per evitarlo), e  profondamente ingiusto.

Tutto questo, è successo qualche giorno fa.
Queste righe, le ho scritte qualche giorno fa.
Oggi, a Gaza si ammazzano veramente.

domenica 14 ottobre 2012

Lavorare tutti

La cosa più importante, sarebbe che tutti avessimo un lavoro.

Mica perché lo dice la Costituzione (dal punto di vista delle Istituzioni, sarebbe un fatto fondamentale), ma perché lo dice il buon senso, e per un sacco di motivi:

  • che senso ha che pochi sgobbino, ed altri si lamentino perché non trovano lavoro ?
  • che gettito può aspettarsi il fisco, da persone senza reddito ?
  • che stato d'animo può avere, uno che lavora, sapendo che deve mantenere uno che non lavora ?
  • che stato d'animo può avere, uno che ha dei talenti, ma non può esprimerli ?
  • come si può avere crescita, se lasciamo le persone a casa, a non fare nulla ?

se mi sforzo un po', ne troviamo altri 10 di argomenti, no ?

Eppure tutti gli intervento del governo Monti, hanno come effetto la riduzione delle persone impiegate.
Prendeteli uno per uno: tutti hanno come effetto la riduzione delle persone impiegate.

Qualcuno potrebbe dire: "fare occupazione, non è un compito del Governo, ma dell'iniziativa privata".
Potrei anche essere d'accordo, ma il governo Monti, non si sta limitando a "non fare nulla per creare occupazione"; sta varando provvedimenti (d'urgenza) che hanno come effetto la cessazione di contratti di lavoro.

Perché ?

Io non so dare una risposta.

A me, ogni tanto, capita di sbagliare strada
Alle volte lo faccio di proposito, in una città nuova, di girovagare, per capire se sono capace di ritrovarmi.
Così imbocco una strada, che mi sembra quella giusta, e dopo un po' mi accorgo che non va dove vorrei.
Allora torno indietro, e comincio a ricostruire, nella mente, la mappa del posto.

Questo lo faccio se sono da solo: se c'è qualcuno con me cerco di essere più prudente, perché a nessuno piace di sbagliare strada per colpa di altri.

Ma Monti era qui che ci voleva portare ?
L'ha capito che questa valanga di disoccupati non è la strada giusta ?
E noi, non stiamo perdonando un po' troppo al capo-comitiva ?

venerdì 28 settembre 2012

Vita media


La vita media si è allungata.

Per questo, la data in cui si va in pensione, ce la spostano continuamente in avanti.
Sembra quasi che uno resti giovane più a lungo, ma è davvero così ?

L'allungamento della vita, è forse dovuto al fatto che sono state eliminate le cause di malattia ?

Io ho qualche dubbio ...
... lo stile di vita, l'inquinamento, le sostanze nocive, hanno introdotto nuove cause di malattia; il nostro bisnonno era probabilmente più sano di noi, alla stessa età.
Però lui, quando si ammalava, aveva la possibilità del decesso, noi veniamo curati.

Di conseguenza, la gran quantità di interventi terapeutici, pesa sul bilancio statale; siccome i soldi sono quelli che sono, per la pensione bisogna aspettare un po' di più, rispetto a qualche tempo fa.

Quindi, l'allungamento della vita, lo trascorriamo lavorando più a lungo, ed ingoiando pillole.

Qualche medico, gentilmente, me lo spiega dove sta il vantaggio ?

mercoledì 5 settembre 2012

Fumo passivo

Aveva appena piovuto.
La macchina era parcheggiata poco distante.
Dai giardini a fianco, giungevano odori intensi...
forse fiori, ma appassiti dalla pioggia; anche odore di terra, o di certe cortecce bagnate.

Odori familiari, ma che noti di rado, solo quando l'acqua dal cielo ha fatto pulizia.

Decisi di prolungare la passeggiata.
Mi concentrai sulle sensazioni suscitate da quegli odori
Avrei voluto riconoscere le piante, ma non è affatto facile

C'era, ad esempio, anche l'odore di una cantina,
e quello della spazzatura del sacchetto, pronta per la raccolta del giorno dopo.
Qualcuno aveva lavato il pavimento mettendo della varecchinna nel secchio.
Da qualche parte avevano cucinato una minestra.

Sentivo anche, da finestre spalancate al fresco della serata estiva, voci che dicutevano,
asserivano...
chiamavano.

Gli alberi dei giardini, grati per la pioggia, ascoltavano muti, ma di certo ascoltavano.
Ed io, ascoltando con loro, ero come fratello.

Finché non è passata un'automobile.
Il suo rumore ha coperto tutto il resto, lasciando una scia persistente di odori di combustione, che per un po' l'hanno fatta da padroni.

Sono tornato alla mia, di automobile, e sono ripartito.
"Chissà" mi sono chiesto "se mai un giorno sarà considerato un diritto, l'ascoltare profuni, e rumori, e sarà considerata prepotenza l'uso dell'automobile,
come oggi il fumo passivo".

mercoledì 29 agosto 2012

Stampelle

Facendo certi lavori, su dei vecchi balconi, giorni fa, abbiamo scoperto un grosso bozzolo bianco.

Con un bastoncino lo abbiamo spostato su un'assicella di legno, per osservarlo meglio, e si è rivelato essere la culla di una miriade di minuscoli ragnetti, ciascuno più piccolo di un granello di zucchero.

Esposti alla luce del sole, gli esserini si sono subito agitati, e gradualmente sono usciti dal bozzolo.

Erano sicuramente diverse centinaia.

Raggiunta la parte inferiore dell'assicella (che era in ombra), sembrava di vedere un parco giochi, pieno di altalene, perché ciascuno si appendeva ad un filo invisibile, e se ne stava a penzolare nel vuoto.
Noi li vedevamo perché sapevamo che c'erano, altrimenti erano talmente in  miniatura, che sarebbero passati inosservati.

Lo scopo di quel penzolare, ci fu chiaro dopo poco, perchè i fili, toccandosi, si attaccavano, formando una rete, che i ragnetti presto perfezionarono, correndo avanti e indietro, fino a ricostruire, in pratica, il bozzolo originario, ma ora in un posto non esposto al sole.


Di fronte a quella esibizione, Paola ed io, spettatori, eravamo a bocca aperta.

  • Che intelligenza ci può stare, in esseri così minuscoli ?
  • Come hanno fatto a coordinare, tra di loro, l'operazione ?


Ma forse l'errore è cercare di interpretare quel fenomono (e, in generale, i fenomeni collettivi) con schemi celebrali.

  • Che intelligenza possiamo attribuire ad un cristallo ?  Nessuna ... eppure innumerevoli atomi si sono posizionati ordinatamente, come militari in una parata.  
  • Che coordinamento c'è stato, tra di loro, per evitare che il cristallo crescesse in modo anarchico, disordinato ?   Nessuno ... eppure ogni atomo ha aspettato il suo turno.

Forse intelligenza e comunicazione, sono dei surrogati, di cui abusiamo, perché abbiamo perso gli schemi naturali della crescita.

Noi abbiamo bisogno di quelle stampelle per camminare, e ci stupiamo se qualcuno può farne a meno.

Come di tante altre cose

mercoledì 25 luglio 2012

Topo arrabbiato


Dopo aver osservato a lungo il soffitto, Paola mi dice: "Lì c'è un topo arrabbiato".
"Topo ?" chiedo io, forse per prender tempo

"Con il cappello, non lo vedi ?"

Il soffitto era di una casa costruita qualche secolo fa, con decorazioni in stucco
La geometria centrale era grosso modo così:


Per la verità, una parte dell'ornamento, chissà quando, si era staccata, e mai ripristinata.

Si era ridotto a questo:



Ho avuto bisogno dell'aiuto di Paola, per riconoscere il topo arrabbiato:


Quando l'ho visto, mi sono detto: "cavoli, come mai non l'ho visto prima ?"

Il pistolotto sulle cose che potremmo vedere, e non vediamo, l'ho fatto altre volte, e non lo ripeto, però mi è venuto da pensare che il significato delle cose attiene più alla nostra esperienza, che non alle cose in sé.

Allora, ai nostri figli, bisognerebbe fargliele fare le esperienze giuste,
e spegnere la televisione.

lunedì 16 luglio 2012

Forse


Il termine "Particella di Dio" ha irritato molti, soprattutto perché frutto di una manomissione editoriale.
Ma, forse, dietro la bugia, ci può essere della verità. Magari "ingarbugliata".

Ho pensato:
"Chi si rivolge a Dio, si rivolge al cielo".
Quindi, volge le spalle alla Terra.

Se uno volge le spalle alla terra, da cosa vorrebbe allontanarsi ?

Si potrebbe dire: da quello che, nostro malgrado, ci attira.
Inesorabilmente.
Quello che rende così pesante il nostro incedere.
Insomma: la gravità.

Per tutto quello che significa...

  • la gravità è vigliacca: ti vince quando sei debole.
  • La gravità è inesorabile: non ti molla mai.
  • La gravità ci ricorda il nostro destino... sottoterra ...


Lo ammetto, parlare di cose, delle quali è  difficile fornire una prova, dà una certa ebbrezza, come potrebbe essere stato, per Icaro, volare.

Non vorrei fare la sua fine, per cui procedo con prudenza,
...provate a seguirni...

Nel cosmo, la gravità è vinta solo dalla rotazione.  Solo il movimento circolare neutralizza l'attrazione di gravità, e tutto quello che appare in equilibrio, ruota, inesorabilmente. E questo moto, apparentemente inutile, scandisce il tempo.

Mi seguite ancora ?


  • Un giro.. è passato un giorno.
  • Fa un giro la luna.. è passato un mese
  • Un giro più ampio.. è passato un anno.
  • Un'oscillazione atomica... pare sia tempo anche quella


Ma quello che è stato stanato, bosone o campo che sia, ha a che fare con la massa.
Inerziale, o gravitazionale, cambia poco.

L'elettrone è più facile, perché dei fenomeni elettrici abbiamo tutti ampi esempi.
Ma il bosone di Higgs, parla di massa, e la nostra esperienza fatica ad immaginare che un campo possa determinare la massa di una particella. Anzi.. ci avevano assicurato proprio il contrario, e noi, ingenui, ci abbiamo creduto.

"Campo gravitazionale"
Suvvia: non ha mai significato nulla: solo che gli oggetti con massa, quella che si oppone quando vuoi spostarli, acquistano velocità spontaneamente, e si corrono incontro.

Il campo di Higgs, forse, non va immaginato per nulla, ma solo usato per spiegare che c'è della massa, anche dove i nostri occhi non la vedono.

Ma la massa, nell'equilibrio più o meno precario che osserviamo, implica delle rotazioni.
E le rotazioni, abbiamo detto, sono la base del tempo.

Ed il tempo, cos'è ?




"Particella di Dio" ?

boh, per un credente, tutte le particelle sarebbero sue, mica solo quest'ultima...
Per uno materialista, è l'ennesima conferma, che la matematica può anticipare l'osservazione.

E questa non so se è una bella notizia.

Matematica è: regole coerenti.
Anche piuttosto astratte.

Che la natura segua scrupolosamente la coerenza, sembra dare il primato alla razionalità.

Ed è questo, che non mi sembra una bella notizia.
Perché l'approccio razionale ha portato allo sviluppo industriale, al progresso, ed infine (non so perché, ma lo testimonia l'esito) al consumismo ed all'individualismo attuali.
Che portano all'estraneazione,
alla rinuncia alle iniziative collettive.

Però, chissa, forse, in questo caso...

lunedì 25 giugno 2012

Stabile

Quando è un'edificio antico a crollare, io penso: "vabbé, peccato"
Ma quando è un edificio recente, diciamo, dopo il 24 giugno 1923, e ci restano sotto delle persone che credevano di essere al sicuro, io mi chiedo: "ma i calcoli, chi li ha fatti ?".


Perché in quell'estate del 1923, è stata emanata la legge che istituisce l'ordine degli ingegneri, dando autorità su "ogni funzione che contemperi gli interessi dello Stato e del cittadino, con i doveri ed i diritti dei professionisti".
E difatti, se tu sei solo un geometra, non puoi presentare progetti dove, ad esempio, usi il calcestruzzo, perché i calcoli non li sai fare, e devi chiedere "la firma" di un ingegnere iscritto all'albo.
Nel senso che l'Ordine garantisce che un professionista iscritto all'albo, i calcoli li sa fare.

E fin qui, tutto normale.

Dov'è -direte voi- il problema ?

Provate a seguire: sui giornali c'era scritto: "Gli edifici rispettavano la normativa, applicabile in quell'area, che era definita a basso rischio sismico".

Ma gli ingegneri sono tecnici o avvocati ?  Devono rispettare le leggi, o, prima di esse, devono conoscere le caratteristiche dei materiali, e dei manufatti ?

La norma che viene recepita nel provvedimento legislativo, e che tutti dobbiamo rispettare, non se l'è inventata il legislatore:  a lui l'ha suggerita un tecnico.

L'adozione di criteri antisismici, comporta un aumento di costo molto, molto piccolo, rispetto al rischio del crollo... perché diavolo i tecnici non si affrettano ad adeguare i criteri costruttivi  ?   
Anche nelle zone a basso rischio, il sisma prima o poi arriva.
Quando uno costruisce uno stabile, lo vuole "stabile", e non "a basso rischio di crollo" !

Quando hanno costruito la mia attuale abitazione, chiesi l'aggiunta di un interruttore, in una zona che a me pareva comoda.  "Non gliela posso fare" fu la risposta "perché è troppo vicina alla doccia".
Io non ci avevo pensato..
Il rischio di rimanere fulminati, con gli attuali impianti dotati obbligatoriamente di salvavita, è bassissimo, eppure quel tecnico mi ha imposto una norma di sicurezza, che io ho accettato di buon grado, ringraziandolo, perché lo faceva per la mia sicurezza.

Secondo me, addossare alla politica la responsabilità della normativa antisismica, dimenticando che i criteri costruttivi sono stabiliti da tecnici, è illogico, e fa parte dell'attuale clima, in cui i tecnici sono vergognosamente protetti, ed i politici lapidati.

Un "mea cupla" dell'ordine degli ingegneri l'avrei apprezzato davvero.
voi no ?

Ma forse la notizia più oscena, sull'argomento, è quella secondo cui ci dovremmo assicurare per il rischio sismico.   Lo Stato (cioè la nostra comunità) se ne lava le mani: ti devi arrangiare !
Crolla, secondo me, il concetto stesso di "Stato", che, secondo me, dovrebbe proteggere i cittadini, e prima di tutto quelli più sfortunati.
Ma vi immaginate quante scuse troveranno le compagnie di assicurazione, in caso di eventi di una certa entità ?  Le assicurazioni non hanno mai coperto rischi legati a catastrofi, proprio perché i rimborsi sarebbero troppo estesi. Un conto è la grandine, che fa strage su piccole strisce di territorio, un altro è un sisma, che può colpire, in pochi minuti, decine di migliaia di abitazioni ed edifici industriali.
Della serie: "intanto pagate,    dopo non avrete abbastanza lacrime per piangere ancora".

Forse la delega che abbiamo dato ai tecnici, esprime solo il nostro disinteresse per l'impegno civile; quello che, una volta, si chiamava "militanza".