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martedì 22 giugno 2010

Respiro

In generale, io sono per l'uguaglianza, ma anche per la coerenza, così l'ugualianza cerco di applicarla senza distinzioni, anche sulle questioni più lievi, come il respiro...

Ad esempio, perché mai dovrebbe essere così importante proprio l'ultimo ?

Perdinci: tutti importanti allo stesso modo, dal primo all'ultimo !

Ma è così: l'essere involontario, ce lo fa trascurare ... come l'acqua, ci si accorge che serve solo quando manca.

Al respiro non facciamo gran caso.

Quando ci svegliamo, al mattino, neanche ci viene in mente che abbiamo respirato tutta la notte.


Il respiro - l'alito - fu sperimentato la prima volta sull'uomo al tempo della Genesi, ed ebbe subito un successone: l'omino di creta cominciò presto a fare il birichino, come Pinocchio. Da morire dal ridere !

Insomma, che una boccata d'ossigeno sia una botta di vita, nessun dubbio, ma se uno non c'è abituato, può dare stordimento.

Noi, probabilmente, non ci siamo ancora abituati, visti i comportamenti, un po' da inebetito...

Un esempio ?

In un paese, in cui nessuno si fa scrupolo di usare il cellulare in pubblico, c'è qualcuno che dice: "tutti sono preoccupati delle intercettazioni telefoniche".

E nel darne la notizia, nessuno precisa che probabilmente si tratta di un buffone...

Ora ditemelo: siamo o no inebetiti ?

mercoledì 2 giugno 2010

Legami

La prima cosa che fa Paola, appena sveglia, è chiamare.
I cuccioli sono sempre molto legati ai genitori.

Ma cos'è un legame ?

Qualcosa che "unisce" ?
Una connessione che contiene energia (o significati) ?

Prendiamo il legame tra due atomi in una molecola: è qualcosa che li fa stare in determinate posizioni ... riduce lo spazio delle possibilità.
Più forte è il legame, più improbabile -per i due atomi- allontanarsi.

Parlare di forza di legame, o di improbabilità dell'allontanamento, è la stessa cosa.

Immaginare un "ruolo attivo", di una forza che "tiene unito", è solo un modo di descrivere la vicinanza. Tirare in ballo le forze, è un vizio che -secondo me- converrebbe abbandonare.
La domanda successiva, infatti, diventa subito: "e che cos'è questa forza ?", e siamo daccapo... non abbiamo chiarito proprio nulla !

Pensate alla pallina della roulette, che gira attorno all'asse, ma non più di quanto il bordo le consenta. Se non vedessimo il bordo, inventeremmo una forza speciale, che agisce sulla pallina e l'attira verso l'asse. L'asse, in questo caso, non c'entra proprio nulla: è solo un luogo geometrico.

L'energia che passa nella connessione, è solo un modo di rappresentarci il vincolo.
Il significato che passa nella connessione, è solo un modo di escludere altri significati, ed allontanarci dal caos.

I legami sono utili:
  • L'ancora, è utile alla barca.
  • Un legame di parentela, può dare sicurezza.
  • Un contratto, è un legame alla base del commercio.
  • Un legame tra due concetti, può anche farci ridere.
  • Il matrimonio, beh, è lecito avere dei dubbi...
Ma il legame è legato al tempo. Ogni legame -prima o poi- scade, o si allenta, o si rompe.
L'improbabilità dell'allontanamento non vuol dire "mai".
E cosa c'è oltre il legame ?
Perché tentenniamo quando ci sarebbe da recidere un legame ?

Paura, vero ?Corsivo

Già, ma di cosa ? del Caos ? dello spazio di possibilità che si aprirebbe improvvisamente ?


Forse, quello più difficile da recidere è il legame con questa terra.
All'idea della morte ci ribelliamo, come se ci stessero togliendo un diritto acquisito.

Non ci sono diritti acquisiti, dovremmo saperlo bene: oggi basta un decreto legge...