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venerdì 31 gennaio 2014

Scandalo

Faccio sempre fatica a capire, quando si parla di un sacco di soldi.
Soprattutto quando sono tanti tanti, come, ad esempio, il debito pubblico, oppure, per restare all'attualità, le riserve della banca d'Italia.
Al massimo posso immaginarle come le monete d'oro zecchino di Paperon de' Paperoni, e mi chiedo che gusto ci possa essere, a farci il bagno.

Così, della notizia della rivalutazione del capitale Bankitalia, non è stato facile farmi un'idea.
Non era facile capire se la posizione di Grillo fosse giusta, ingenua o ignorante.
C'erano troppe cose da considerare:
  • l'incasso del fisco, per via dei bilanci con una plusvalenza improvvisa
  • l'esborso della banca d'Italia verso gli istituti di credito che avevano partecipazioni eccessive
  • il dubbio sulla collocazione delle quote rimaste invendute 
  • Il miglioramento della "salute" degli istituti di credito, agli occhi della BCE
Poi ho pensato che una rivalutazione andrebbe giudicata in modo oggettivo, e non per le conseguenze che determina. Se la mia azienda avesse un credito difficilmente esigibile, è ovvio che prima o poi lo devo svalutare.  Se avesse un campo, che diventa edificabile, è ovvio che prima o poi lo devo rivalutare.
Però, in nessun commento dei giornalisti (che riprendono i discorsi della politica), ho trovato se la rivalutazione delle riserve della banca d'Italia fosse un fatto oggettivo, o un inganno. 
Ho trovato invece un sacco di speculazioni, su "chi ci avesse guadagnato" .

Ma quello che però mi ha colpito davvero, in quel provvedimento, è che si parli di dividendo.
Ma come, siamo pieni di debiti, e ci permettiamo di dare una rendita per la partecipazione ad una azienda pubblica, che non fa nessuna attività produttiva ?
Che siano ben felici che non perde di valore (addirittura cresce !), come invece capita ai comuni investitori.

Ecco, questo lo trovo assolutamente scandaloso