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mercoledì 17 settembre 2008

Tanto

Io la mattina mi rado con un rasoio elettrico, che poi svuoto di quella polverina che resta dalla tritatura fatta dalle lame.  Sul bianco del lavandino si vede bene, ed io mi affretto a sciaquare, ma ugualmente non posso fare a meno di notare che, anno dopo anno, quella polverina è sempre un po' più chiara.


Sono gli anni che passano.


Che il tempo passi, che non torni indietro, eccetera eccetera, non c'è più niente da dire, ma l'altro giorno mi sono chiesto quanto sia effettivamente, questo benedetto tempo che se ne va. 

Stavo aspettando un taxi, e quando sei in ritardo, un minuto dura moltissimo, ma alla fine, mi chiedevo, il tempo benedetto che abbiamo a disposizione, è tanto o poco ?


Faccio un esempio: quando fumavo, ricordo che impiegavo circa 7 minuti a finire la sigaretta. Quindi in -che so- 80 anni, contando -che so- 1 ora al giorno (8-9 cicche), magari cominciando da 15 anni, viene fuori (80-15)x365x1x60 / 7 = 203.357 sigarette.


Uno dice: “embè ?”


Io dico che è un numero straordinarimente alto.


Da piccolo, dormivo in camera con mio fratello, e capitava che non avessimo sonno (all'epoca si andava a letto all'ora prevista, anche se non c'era sonno), e allora si parlava. Ci inventammo un modo per ingannare il tempo, e cioè contare: uno, due, tre, e così via. Facevamo a turno, perchè è un po' faticoso: dove finiva uno, riprendeva l'altro. Quando poi eravamo stanchi, ci mettevamo a dormire, ma la sera dopo riprendevamo dal punto in cui eravamo arrivati.  Era come fare un nuovo record.  Questo giocò durò alcuni giorni, fino a quando l'incremento che riuscivamo a dare al numeratore, era troppo piccolo, e il conteggio non ci dava più la sensazione di “conquista” che avevamo provato all'inizio.


Direte: “Avevate mica nient'altro da fare ?”. In effetti era proprio così, ma non è questo il punto: la cosa significativa, è che non arrivammo neppure a 2.000.

A no ? Provate voi ! Fino a cento si va che si vola, poi più vai avanti, più ti accorgi che i tuoi passi fanno sempre meno strada. Ve lo dico io, neanche voi ci arrivereste a 2.000: è tanto, tanto, troppo !


Ora, se 2.000 è un bel numero, 203.357 è un numero straenormicissimo.


Questo per dire, che se fossimo venuti al mondo per fumare le sigarette, il tempo che abbiamo a disposizione è veramente tantissimo, ne basterebbe enormemente meno !

Ma ovviamente (mi spiace per Malboro), non siamo a questo mondo solo per fumare (ammesso che qualcuno di voi sappia perchè siamo a questo mondo), però il discorso non cambia molto.

Qualsiasi cosa ci mettiate nella vostra vita (scivere un libro, diventare ricco, colivare patate), il tempo a disposizione è molto molto molto di più di quello che sarebbe strettamente necessario. E' che non ci organizziamo, non abbiamo le idee chiare, cincischiamo, brancoliamo, andiamo per tentativi.

La Natura d'altronde esagera sempre un po'.  Quando fa le cose, non va al risparmio. Ci bastava un ruscello in ogni paese, ed ecco gli oceani d'acqua... Avete mai notato un albero fiorito ? Sembra che da solo debba popolare una foresta !   A che servono tutti quei semi che produce ?  


Si vede che sa che il resto del processo ha una efficienza bassetta. Dice: "gli do tanto tanto tempo, chissà che qualcosina di buono ne venga fuori..."

E difatti finisce che occupiamo questo tempo con un sacco di attività, che certamente non rientrano nell'elenco delle cose che potrebbero essere una motivazione ragionevole per stare al mondo, e di cose buone... pochette.


Ma allora perchè la vita sembra così breve ?


Non ho una risposta, ma è come se fosse un effetto di prospettiva, come la luna che sembra più grande quando è vicina all'orizzonte, il tempo sembra più breve quando è passato. Ma la misura del tempo, direi, è quello che puoi farci dentro, ed è una misura esageratamente grande.


Adesso però smetto, perchè ho un sacco di robe da fare, ed ho poco tempo.

Ciao, a presto (presto ? presto=poco tempo... se non è subito, non è POCO tempo... è un SACCO di tempo... accidenti, ci sono cascato !)

venerdì 5 settembre 2008

Normale

L'altro giorno ho pranzato con un tale che mi ha raccontato del suo colesterolo, per nulla nella norma, ed era preoccupato.
Ricordo che a scuola, nell'ora di statistica, ci parlarono della distribuzione "Normale", che ha la forma come il cappello del Piccolo Principe: quasi tutti i valori sono vicini alla media, ma ce ne sono -pochi- che se ne allontanano.

Frange estreme

C'era anche una misura (si chiamava sigma), per cui dentro c'erano quasi tutti (che so, il 99,9%), e fuori pochissimi.

Domanda: quelli che stanno fuori, non sono "normali" ?

Certo, perdinci ! Se li togliessimo, la "normale" si restringerebbe, ma ci sarebbero ancora quelli che stanno più fuori degli altri 99,9% !
Anche le frange fanno parte della normalità, guai a toglierle !

Rivendico il diritto ad avere il colesterolo al di fuori del 99,9 % degli altri, ed essere considerato anch'io normale !

Mi direte, attento che per te la probabilità di patologie è maggiore che negli altri

vero

E' vero anche che la probabilità di contrarre la varicella è maggiore nell'età tra i 6 e 12 anni. Dovremmo per questo evitare di avere tra i 6 ed i 12 anni ?
Credo che sia normale correre questo rischio. I rischi si affrontano, non possiamo passare la vita ad evitare i rischi...

Parlo del colesterolo, ma potrei parlare di tanti altri indicatori. Chi fa fatica a portarli nella norma, dice: "Lo so, dovrei cambiare stile di vita, fare più attività fisica, vivere più sereno"

vero

Ma allora qual'è la causa della patologia: il colesterolo, o lo stile di vita ?
Perchè accanirci col clesterolo, se è lo stile di vita il problema ? Che senso ha -poi- usare farmaci contro il colesterolo, e mantenere lo stile di vita ?

Poi mi è venuto in mente, che in geometria, normale vuol dire perpendicolare.
Allora: tutti i punti sono ben allineati in una linea, bella, perfetta, che va all'infinito, ed ecco che arriva un punto che "incide normalmente"

Ma vi sembra normale ? Prorio non ha nulla di simile a tutti gli altri, tanto che li incontra in un solo punto: come dire "meno non si può".
Allora perchè la chiamano "normale" ?

Devo dire che non lo so (e se qualcuno mi togliesse questa curiosità, mi farebbe un piacere), però poi ho pensato ancora al cappello della distribuzione di Gauss, ed ho provato a stringerlo.
Prima diventa come il cappello delle streghe, alto e stretto, ma poi... poi... accidenti, guarda un po' cosa diventa: una normale incidente ...

Un pilastro piantato su uno spazio piatto, bello perpendicolare.

Beh, si sa che in geometria piace andare "al limite": che sia proprio una estremizzazione del concetto di distribuzione normale ?
Cioè, quando "tutti - tutti - tutti" sono omologati allo stesso modo.
Quello che piacerebbe a certa destra e certa sinistra

Comunque è chiaro che la geometria piace al pensiero razionale, e la nostra cività è figlia del pensiero razionale, così nulla di strano che alla nostra cività dispiaccia quello che esce dalla normalità.
Un pensiero forte (quello che ha ragione) e tutti gli altri sono pensieri sbagliati,
frange estreme da tagliare, fino ad arrivare alla normalità perfetta, non più individui ma cloni,
disadattati, da curare farmacologicamente.

Esagero, per il gusto del paradosso, ma qualcosa di vero mi pare che ci sia.
Daltronde, sul concetto di normalità credo cia sia molto da dire, ed in particolare sul concetto di normalità nella nostra civiltà.

Ma vi sembra normale quello che facciamo ?
Rischiare la vita tutti i giorni, in scatolette di latta sparate a gran velocità, in direzione opposta ad altre, ancora più massicce della nostra, che se per caso sbagliano un attimo direzione è un macello, come è successo pochi giorni fa sull'A4 ?
E' normale che il nostro sguardo focalizzi costantemente a 40 centimentri (testo scritto), quanche oretta a qualche metro (TV, auto), quasi mai all'infinito ?
E' normale che il nostro pensiero debba rincorrere le cose, che qualcun'altro ha deciso che bisogna fare, anche quando sono del tutto inutili ?
E' normale che ci facciamo sommergere dai nostri rifiuti ?
E' normale che ci governi un uomo ricchissimo ?

Beh, questo però, in effetti, è sempre successo. Un re lo immaginiamo pieno d'oro e pietre preziose, spesso di bassa statura, e neanche tanto bello: un re povero non lo ricordo proprio. Non sarebbe neanche dignitoso

Ed uno negro in america ?
Chissà... stiamo a vedere