Si parla di

tempo (45) potere (38) soldi (20) parole (19) scritture (16) verità (15) giornalismo (14) comix (9) libertà (9) valori (9) numeri (8) relativismo (8) acqua (7) emozioni (6) evoluzione (6) decrescita (5) errori (5) fisica (5) morte (5) dolore (4) lavoro (4) diritto (3) sogni (2)

mercoledì 25 aprile 2012

Bela ciao



Questo l'ha scritto Paola, qualche giorno fa. Per passare il tempo, a scuola, durante un'ora passata in una classe che non era la sua.  La sua maestra era malata, e l'organico disponibile non consentiva l'organizzazione di una supplenza.

Chissà come mai le è venuta in mente proprio questa canzoncina.
Forse a Paola questo partigiano, morto per la libertà, sta simpatico.
Forse è ben lontana dal pensare che si trattava anche della sua, di libertà.

Oggi, alla radio, hanno letto delle lettere di partigiani, scritte poco prima di morire.
Poco prima di morire per la libertà mia, per la libertà della Paola, e anche per la tua, che mi stai leggendo.

Tanto diverse tra di loro, queste lettere, ma tutte uguali per un dettaglio: una persona a cui scrivere, a cui si è legati da un sentimento forte, a cui è difficile spiegare perché ha senso morire per la libertà di qualcun'altro.

Che poi, magari, ne farà un uso trasandato.

Per me, libertà, è pensare con la propria testa
dire quello che si pensa
non trovare strade sbarrate
poter lavorare
poter studiare
avere cure quando siamo malati
avere assistenza quando siamo vecchi, e non possiamo badare a noi stessi

è un'organizzazione sociale umana, ragionevole e rispettosa.
Per il partigiano, era chiaro quale fosse l'ostacolo al buon governo.
Oggi lo è molto meno



venerdì 20 aprile 2012

Gratis

Stamattina, sulla boccetta dello shampoo, ho notato la scritta: “20% gratis”.

Beh, mi è venuto in mente mio padre, quando commentava:  “Gratis, et amore Dei”.
Allora mi sono reso conto che:  “Gratis”, viene da “Gratiis”, cioè  “per grazia di”…  
Perbacco: gratis = bello.
Ovvio, no ?

Le tre Grazie, erano tre bellissime donne.   La grazia ce l’ha chi si rivolge a noi gentilmente.  I cuccioli sono “graziosi”, che so, anche i fiorellini: non c’è dubbio…  grazioso è qualcosa di bello,  di gioioso, amorevole.

Quindi sulla boccetta c'era scritto:  “questo 20% di shampoo te lo do, perché è bello così”

Boh

Io non ho travato nulla di grazioso in quel 20% di shampoo; voi sì ?
Peraltro l'avevo pagato regolarmente alla cassa (avrei accettato volentieri solo l’omaggio, ma non si poteva staccare dal resto, che purtroppo era a pagamento).

Ecco un altro chiaro esempio, della piaga della falsificazione della parole, che, secondo me, affligge la nostra epoca.

Gratis è non chiedere nulla in cambio, fare qualcosa solo perché “è bello”.  Viene in mente la madre, che si sobbarca la gestazione, il parto, e lo svezzamento dei figli:  l’unica ricompensa è la bellezza della creatura che viene al mondo, e la gioia di volergli bene.
Gratuità è l’antitesi dei principi economici.
L'economia è basata sullo scambio; per agevolare lo scambio sia arriva a virtualizzare la contropartita, inventando il danaro.

Con il denaro il tempo irrompe nella logica dello scambio. 
Il gesto si scompone in due momenti, che avvengono in tempi diversi:  vendo "A" e guadagno danaro; uso quel danaro per comprare "B": lo scambio è tra "A" e "B", ma è scomposto in diversi istanti.  Il tempo che intercorre tra i due momenti, rappresenta l’accumulazione di una potenzialità, e quella accumulazione si materializza nel danaro.
L’arroganza luciferina, sta nel fatto che diamo un valore fondativo a quella accumulazione, e costruiamo tutte le regole di convivenza, su qualcosa che non è nulla di più che una tecnica dilatoria. Come se il tempo ci appartenesse.


Nulla a che fare con la gratuità, che è un gesto d’amore, e per sua natura sta fuori dal tempo ("un diamante è per sempre", secondo me, è uno slogan efficace, anche perché richiama l'a-temporalità dell'amore, in compensazione di una spesa elevata, che a nessuno piacerebbe ripertere). 
Ma quando torneremo a fare qualcosa, solo perché è bello ?