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venerdì 31 dicembre 2010

Delusione

La prima volta li ho visti montare a Roma Termini. "Cavoli !" mi sono detto "maxi schermi dappertutto ... la comunicazione con i viaggiatori farà un bel passo avanti !"
Dopo diverse settimane, hanno cominciato ad accenderli ...
... che delusione ! ... solo pubblicità.

Forse qualcuno di voi ricorda quel giorno, era estate, in cui molte stazioni andarono "in tilt", credo per problemi ai sistemi di controllo del traffico. Migliaia di persone erano stipate in stazione, cercando di capire gli annunci, che non dicevano nulla di utile; fissavamo tabelloni fermi, in una bolgia irreale, ed i maxi schermi lanciavano imperterriti il loro messaggi pubblicitari.
Veniva da dire: "ma che ci faccio io qua ?"

In quel periodo, in molte stazioni, erano cominciati lavori di ristrutturazione: tanti spazi nuovi di zecca, belli, di lusso. Piano piano hanno cominciato a riempirsi di negozi: calze, mutande, videogiochi (andremo in stazione per comprarli ?). Ma del trucco mi sono accorto solo recentemente, in una giornata fredda di novembre: parlo della sparizione delle sale d'aspetto.
Mi correggo: sono sparite quelle dove di notte trovavi spesso qualche derelitto che dormiva, e ne è comparsa una, nuova fiammante, riservata ai ricchi.

Che delusione.

Chissà se avete provato anche voi questo sentimento. Me lo dite ?

Ma approfondiamo un attimo la questione.
Uno resta deluso quando ha un'aspettativa, che si rivela falsa.
Secondo me, la delusione non è un'azione passiva, ma riflessiva. Intendo dire che è un problema dell'illuso, che coltivava un'idea irreale, non di chi "lo ha deluso".
Perché mai dovrei aspettarmi che le Ferrovie dello Stato si preoccupino di "tutti" i viaggiatori ?
Forse per via della qualifica: "...dello Stato" ?
In effetti, quel nome l'hanno cambiato da tempo, ed ora si chiama Trenitalia.
Forza Italia
Stesso periodo, stessa filosofia
Privilegiare i privilegiati, illudere tutti gli altri
Farti desiderare uno status di benessere superiore, accessibile pagando.
Dare tanto ad un gruppo di pochi, mentre gli altri desiderano di passare nel primo gruppo...

Chiuse le fontanelle, comparsi i distributori dell'acqua (1,5€ per 250 ml di acqua).
Il treno dei pendolari è in ritardo, ed hai freddo ? Vai nel bar, e consuma.

Credevi che il prezzo che paghi per il biglietto, comprendesse un servizio da grande albergo ?

Ma la delusione non è affatto giustificata: cosa stiamo facendo, in concreto, per evitare che questo accada ?
Chi è disposto a rimboccarsi le maniche, per costruire il mondo che immaginiamo ?
Non c'è nessuno che "ci delude": siamo noi a vivere nelle nuvole.
Chi di noi ha il coraggio di affermare che i meccanismi economici sono ingiusti ?

Eppure i paradossi sono sotto gli occhi di tutti.

Questo è l'augurio per il 2011, che venga una stella, a farci un po' di luce, e .... che scotti un po', così ci diamo una mossa.
Un abbraccio a tutti

martedì 28 dicembre 2010

Nane

Nane e Felice erano due fratelli, ma Name era timido, ed invidiava il successo di suo fratello con le donne.
Un giorno decise di spiarlo, per capire come facesse. Si nascose ad ascoltare: "Tesoro, come sono felice di stare con te" diceva suadente alla sua ultima conquista.
Nane adesso aveva capito, ed andò subito a suonare il campanello della sua vecchia morosa: "Beh, che c'è ?" chiese lei, stupita di vedere Nane così determinato: "Tesoro" disse lui "come sono Nane di stare con te".

L'imitazione è un meccanismo insidioso.

La ripetizione ce la insegna il sole, che sorge ogni mattina.
Il tempo, in genere, propone schemi ripetitivi. Ogni cosa che oscilli, tende ad uniformare la propria frequenza di oscillazione, con le altre cose che le oscillano attorno.

Pensate se, ogni mattina, ci chiedessimo: "Ed ora ?"
Invece abbiamo già i nostri impegni, le cose da fare, gli orari...
Ma è proprio vero che sono proprio quelle le cose da fare ? Oppure è solo un meccanismo di ripetizione, insidiosissimo ?

Come con lo sbadiglio, ci contagiamo i comportamenti, e quelli di noi che fanno più fatica ad uniformarsi, li isoliamo, e li considerimo pericolosi.

Quando a scuola si studiavano le "serie" dei numeri, si entrava nel merito di cosa succedesse "all'infinito". Buffo, no ? perché sappiamo bene che non esiste.
Per quanto alto, c'è sempre un numero successivo. Perchè studiare così accuratamente qualcosa che non c'è ?
Per non parlare del tempo, quale follia più grande, di considerarlo infinito ?

E allora, perchè mai la ripetizione, e l'imitazione, ci sembrano "giuste" ?
Come fare a sfuggire da questo meccanismo insidioso ?

Ripetizione ed imitazione sono due fattori moltiplicativi, essenziali per l'economia. La produzione di "pezzi unici" ha costi elevati. I consumi, determinano profitti per il produttore, se hanno volumi elevati. La promozione pubblicitaria propone modelli da imitare. Insomma, mi sono fatto l'idea che siano la ripetizione, e l'imitazione a determinare lo sviluppo dell'economia.

Tra un po' andremo a votare. Per molti sarà disgustoso ripetere le scelte fatte nel passato.
Ma in questi mesi, lavorare per un cambiamento, chi lo fa?
E' sulla nostra inerzia che si basa chi il potere ce l'ha, e vuole mantenerlo.
"Come sono Nane a votare per te"

sabato 18 dicembre 2010

Neve

Tutto chiaro: sembra bianca, ma è rossa... sì, sì: comunista

Poi la perturbazione veniva chiaramente da sinistra, per questo ha fatto tanti danni.
E cosa sono tutte queste lamentele ? Solo perché avete fatto 24 ore in coda, sotto la neve ? Non fate i soliti disfattisti !

E poi è stata inaspettata.
A no ? Dite che si sapeva che avrebbe nevicato ?
Sì, è vero, ma se vi dicevamo che non potevamo sgombrare le strade dalla neve, perché i soldi li abbiamo spesi per altre cose, e nei posti chiave abbiamo messo i nostri amici, e i loro parenti... ci sareste rimasti male... per quello non l'abbiamo detto a nessuno.
Un'altra volta, state a casa, a guardare la TV; ve lo diciamo noi quando è ora di uscire, per andare a votare.
Vi diciamo anche per chi votare: cosa volete di più ?

martedì 14 dicembre 2010

Monarchia

Dicono che quando si fa cadere un Re, bisogna averne pronto un'altro.

Ma siamo in monarchia ?... scusatemi, ma ero rimasto che eravamo in uno stato di diritto ...

Riapplicare il diritto (i nostri diritti)

"Questione morale": detta così sembra un interrogativo
Invece è un punto esclamativo
Se oggi sono tutti ad agitarsi in Parlamento, è per un problema di disonestà !

Ma quando andremo a votare, come faremo a sapere se eleggiamo una persona onesta ?
Con questa legge elettorale, per essere sicuri di non dare il voto ad un disonesto, bisognerebbe che fossero onesti TUTTI i candidati di TUTTE le liste elettorali che sostengono la coalizione abbinata alla lista che stai votando.

Impossibile

Ma chi è quel malvagio che l'ha pensata ?
E chi sono quei pazzi che l'hanno votata ?

Io vorrei votare una persona; se altri la pensano come me, quella persona va in Parlamento, altrimenti no.
Fine
Il mio voto non può essere usato da nessun altro, perdinci !
Al massimo una persona, ed una lista

L'imbroglione a cui il perverso meccanismo elettorale darebbe il diritto di governarci si vede in pericolo, e libera i cani.
Prepariamoci ad un crescendo di aggressioni.
Come ha detto lui stesso, conosce bene i meccanismi della comunicazione televisiva.

Io intanto la tengo spenta

domenica 12 dicembre 2010

Sbadiglio

Poco fa, alla radio, hanno ricordato John Lennon, e la frase: "la vita è quello che ti succede mentre sei occupato in altri progetti"

Come dire: "Dov'è la tua attenzione ? Beh, ti stai perdendo tutto il resto"

Una vigliaccata: mica dobbiamo fare la fine di quell'asino, che è morto di fame perchè non sapeva da quale greppia mangiare...
Poche storie: la nostra vita è proprio quello che stiamo facendo, quello che mangiamo è proprio quello che diventa la nostra carne, e quello che diciamo è proprio quello che resta di noi.
Forse il resto può interessare quelli che amano i rimpianti.

Mi viene in mente un giochino, che si faceva ai tempi dei primi programmi sotto windows: il pulsante che, quando ci vai sopra con il mouse, scappa all'angolo opposto del video.
Chissà perché faceva così tanto ridere.
Una cosa così frustrante, che scappa quando quasi l'hai raggiunta.
Così drammaticamente attuale per i meno fortunati di noi.
Che ci sarà da ridere ?

Avete notato anche voi che si raccontano sempre meno barzellette ?
Qualche anno fa: "La sai l'ultima ?" era una delle prime cose che si diceva quando ci si incontrava la mattina.
Adesso le raccontano i professionisti (comici, e capi di governo (non tutti (per fortuna))), ma noi sempre meno.

Ridiamo, ma pensiamo anche che c'è poco da ridere.
Eppure riso e sbadiglio sono due cose misteriose, che ci danno benessere
per cui, se sbadigliate leggendo questi pensieri, un grazie potreste anche farmelo