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venerdì 23 maggio 2008

Adesso basta

Diceva così quella mamma al figlio capriccioso
Era la demarcazione tra la pazienza, ed il ripristino dell'autorità
La sopportazione si era esaurita.
Il ruolo di vittima viene passato, come il testimone nella staffetta: adesso tocca a te, è meglio che corri.

"Adesso basta": comincia con Adesso... ti riporto a qui ed ora, cioè alla realtà istantanea, all'esistere di me che te lo dico, e di te che mi ascolti. E finisce con Basta, imperativo di cambiamento, anzi, di capovolgimento, on-off.

"Adesso basta" diceva anche -così dicono- quel ragazzo su YouTube, ai compagni che lo torturavano, quando le bruciature non erano più solo un gioco crudele, ma una vera minaccia, non più accettabile.
Lo chiedeva supplichevole, con un filo di voce.

Sopportazione ed Adattamento sono, secondo me, due sorelle che si assomigliano moltissimo.
Le frequentiamo tutti, anche troppo. Ma attenti, perchè sono due troie. Ho letto che anche nelle peggiori persecuzioni, nei lager, c'era spazio per ridere e scherzare, perchè al contesto, un po', si erano adattati.

L'adattamento di Darvin, non è mica la giraffa che piano piano allunga il collo, no, no... è lo sterminio di milioni di animali con il collo corto, che non trovano più cibo, perchè è già stato mangiato da quelli con il collo più lungo del loro.

Sopportazione ed Adattamento sono la legge del più forte.

Adesso basta.

domenica 18 maggio 2008

Straordinari

Forse ricordo male io, ma ... non eravamo tantissimi, negli anni 70 a gridare:
"Lavorare meno, lavorare tutti" ?

Era un teorema semplicissimo, alle medie la chiamavano proporzionalità inversa: impossibile non essere d'accordo. Uno resta senza niente da fare ? Io che ho un sacco di robe da fare, ne faccio fare un po' a lui.
Mi pare si dica "win to win", cioè un gioco in cui vincono tutti i giocatori: sono contento io, che lavoro un po' meno, e sei contento tu, che ti guadagni la pagnotta.

Io quella volta non gridavo tanto forte, ma mi ricordo che c'erano persone ben più convinte di me, che adesso sono sindaci, o sono stati al parlamento, o scrivono sui giornali ... gente mica stupida. Come mai sentono "Detassare gli straordinari", e non hanno niente da dire ?

Cioè, se ho capito bene, chi lavora dovrebbe lavorare di più, e chi non lavora ... boh, non capisco

Ah, aspetta aspetta, adesso ho capito. E' per via di Visco,
ma sì, quando ha detto che "Pagare le tasse è bellissimo".
Eccola la spigazione: se fai gli straordinari, ti punisco, e ti impedisco di pagare le tasse, così finalmente la smetterai di lavorare come un fesso. Ti tolgo il piacere più bello che ci sia: pagare le tasse !
Certo, è come quella maestra di mia figlia, che aveva inventato di abolire i brutti voti: "Maestra, non me lo da il voto ?" "No tesoro, purtroppo hai scritto scuola con la q, e non te lo posso proprio dare; la prossima volta stai più attento", e il piccolino a frignare in un angolo.

Adesso, tutti stanno zitti, per non fare dispiacere a Visco. Che non sembri che anche a noi piace evadere le tasse.
Tutto chiaro.

O, per lo meno, era tutto chiaro finchè non ho letto che, dalla detassazione, saranno esclusi gli statali "per comprensibili motivi".

Mah, si vede proprio che sono tonto, perchè io questi motivi non li comprendo. Purtroppo però non me li spiegano bene, e allora devo provare di mio.
Ora mi sforzo.

Ecco, ho capito: ci sono due razze, gli impiegati statali, e gli impiegati non statali.
Beh, ok, ci sarebbero anche quelli che non hanno impiego, ma è come se non ci fossero, d'accordo ?
Certo, poi ci sarebbero anche gli imprenditori, i professionisti, ma quella non è una razza, nel senso animale della faccenda, sono un livello più su, hanno studiato... mica si conta lo straordinario di quelli lì.

Ma torniamo alle razze, l'impressione è che quella degli statali sia un po' particolare, nel senso che con le tasse si pagano lo stipendio, visto che è lo Stato che paga... cioè, è una partita di giro, e allora come si fa a detassare lo straordinaro ? bisognerebbe contemporaneamente togliere anche lo stipendio.

Adesso però basta, sennò lo fanno sul serio. E poi, lo ammetto, in questo post ho scritto proprio molte stupidaggini, però dovete ammettere che -su questo argomento- sono in buona compagnia.

venerdì 16 maggio 2008

Gravità

Cose che capitano tutti i giorni, poi uno non ci fa più caso.
Avete qualcosa per le mani, adesso ? un mouse ?
Provate a muoverlo
no, no, più veloce... diciamo: vorrei che in un secondo facesse, per esempio, 9 metri
bisogna lanciarlo forte, vero ?
io però non mi accontento, e vi chiedo che la velocità aumenti ancora
E quanto ? mi chiederete voi
diciamo: che ogni secondo, la velocità raddoppi
Esagerato, e a che ti serve un mouse lanciato con quella accelerazione pazzesca ?

Niente, era solo un esempio
quella, se ricordo bene, è l'accelerazione di gravità: 9 metri al secondo, ogni secondo (Wind direbbe: "per sempre").

A me, di solito, non viene da pensare che è un'accelerazione pazzesca, ma - se ci penso - in effetti lo è.
e poi, a che serve ?
Ed è ben pericolosa, perchè gliene importa nulla che tu voglia scendere o meno, lei ti tira giù.

La cosa più grave è che è inspiegabilmente democratica: che tu sia grosso o piccolo non cambia, ti tira giù allo stesso modo, senza remissione. Le cose più piccole si aggrappano più facilmente dove possono, anche all'aria, e così le foglie svolazzano, ed i fiocchi di neve ...come potrei dire... fioccano.

Alla pesantezza, evidentemente, ci si fa il callo. In questo momento, però, che sono seduto davanti al mio portatile, sento chiaramente questo tentativo del mio posteriore di oltrepassare il sedile, per obbedire a quell'assurda richiesta di accelerazione. e altrettanto chiaramente il sedile che si oppone. O forse è lui che mi sta spingendo in alto ? Fermi tutti, mi sto confondendo.

Allora, da capo: il mouse non lo lanciate, era solo un esempio
il mio posteriore, ed il sedile, lasciamo che si mettano d'accordo tra di loro
resta il discorso della gravità, se per caso non ci potesse fare uno sconto, una deroga, che so, un'amnistia

Dicono che non ne fanno più ? Va be, pazienza, ci terremo sta gravità qui
però... che pesantezza !

giovedì 15 maggio 2008

La prima pietra

Ma come gli è venuta?
"Chi è senza peccato scagli la prima pietra"

Macchiavellico ...
Procedura: per fermare una folla basta bloccare "il primo".
Come con lo sciame: trovi la regina e te lo porti dove vuoi.
La bravura è trovare la regina: il primo che trascina la folla.

Ed ecco la genialità della soluzione: un criterio elettivo a risultato nullo (beh, salvo sua madre, ma su questo chiudiamo un occhio, perchè sappiamo che poi si astiene).

Altro che riforma elettorale: "Chi è senza peccato governi questo paese", ed ecco fatto: tutti a fare dei gran esercizi di penitenza...

Niente da dire, un po' sovversivo, ma certamente un Grande !

martedì 6 maggio 2008

Mobilità

Quel giorno ero a Genova, una bella mattina di sole. Era presto, e mi sono detto: all'appuntamento ci vado col bus.
Mi informo: era facile. Bastava salire davanti alla stazione, ed al capolinea ero esattamente arrivato, senza mai cambiare.
A circa metà percorso, sale un funzionario, ci dice che dobbiamo scendere tutti, perchè la strada è bloccata per una manifestazione dei metalmeccanici.
E adesso ?
Mi mancava circa un chilometro, e mi sono detto: lo faccio a piedi.

Era molto tempo che non facevo a piedi una strada trafficata di mezzi pesanti. Vorresti andare in apnea, ma mica puoi fare un chilometro in apnea... Lì mi sono accorto che ormai i marciapiedi non li fanno più: fanno svincoli, raccordi, ma per i pedoni... non è previsto che ci siano pedoni.

Ho pensato a mia madre, che ottant'anni prima, da quelle parti andava alla spiaggia.
Ho pensato ad una anziana che abitasse lì, oggi, e che dovesse andare, che so, in farmacia, o a spasso con la nipotina... come fa a superare indenne quel mitragliamento di tubi di scarico ?

Poi ho pensato a chi ha fatto le leggi sul diritto alla mobilità: credo avesse in mente un diritto della persona, NON DEL PROPRIO AUTOMEZZO. Ma chi l'ha detto che i mezzi a motore hanno più diritto di una vecchina a muoversi in una strada stretta, a due passi dal mare ?

Ah, scusate, dimenticavo... la Legge dell'Economia
E' che io non ho mai studiato molto la materia, ma ... ho un dubbio ... c'è scritta anche quella, nella Costituzione italiana ?

domenica 4 maggio 2008

Piove

Nei giorni scorsi ho seminato. Niente di importante, solo per la soddisfazione di veder crescere qualcosa.

Adesso piove. L'acqua scende calma dal cielo, e il terreno la assorbe. Le prossime giornate di sole vedremo sbucare qualche nuova pianta.
Ci contiamo... sarebbe normale.

Eppure, a pensarci bene, è una cosa straordinaria. Non è mica facile fare una cosa simile.

Se dovessi trovare un aggettivo, direi che è potente.
Se ci fosse qualcuno che ne ha il merito, dovrebbero dargli il premio Nobel, che so, farlo senatore a vita, intestargli qualche strada, che avesse la gloria che gli spetta, per tutti gli anni a venire.

Mi viene in mente un frammento di preghiera: "Gloria e la Potenza nei secoli": a te, sorella Acqua.

sabato 3 maggio 2008

Codici

Ci sono dappertutto, ma non è un'invenzione nuova
Adesso però sono proprio tanti

"Digita il codice d'accesso" ... accidenti, non me lo ricordo
"Indica il codice dell'articolo" ... e se non lo sapessi ?
... se vi parlo di panico, secondo voi, esagero tanto ?

Vi è capitato mai, davanti al bancomat, con il PIN che non viene in mente
(amnesia o rigetto ?)
Mai ? Beati voi

Niente di strano: un codice è volutamente qualcosa di segreto, per pochi. Se non lo conosci, per forza sei tagliato fuori.
Il codice è anche una regola ... il codice Civile ... il codice di Hammurabi ... se non rispetti il codice, la punizione si chiama giustizia.

Mi sono fatto questa idea: un codice non è un fiore luminoso, ma piuttosto qualcosa di scuro e ripiegato.

Se avete a che fare con l'informatica, come me, sapete che ci sono i sistemi di codifica ... quelli "parlanti" in realtà parlano solo a coloro che li sanno capire.
Quando ti spiegano un sistema di codifica, e ci mettono un po' di tempo, perchè è ben fatto, arguto, sofisticato, alla fine esclami: "Diabolico !" ... a nessuno verrebbe da dire "Celestiale !".

Mi sono fatto questa idea: un codice non abita nel cielo, ma piuttosto sotto terra, in qualche tunnel.

D'altronde i codici sono spesso cifrati, e le cifre, i numeri, quelli sì sono proprio poco di buono.
Il numero del demonio ? Lo sanno tutti: 666
Il numero della madonna ? Mah... probabilmente è grandissimo... ma non si può neanche pensarlo

Poi lo sapete bene, senza i numeri, vi sfido a parlare di danaro
Il resto lo lascio pensare a voi