Si parla di

tempo (45) potere (38) soldi (20) parole (19) scritture (16) verità (15) giornalismo (14) comix (9) libertà (9) valori (9) numeri (8) relativismo (8) acqua (7) emozioni (6) evoluzione (6) decrescita (5) errori (5) fisica (5) morte (5) dolore (4) lavoro (4) diritto (3) sogni (2)

martedì 23 marzo 2010

Acqua

Eravamo con amici, e si parlava della natura, e di quanto fossero belli certi posti dove uno di noi era stato.
Ed il discorso è finito su "quel ristorantino, dove abbiamo mangiato..." e via con descrizioni dettagliate dei sapori, e del relativo godimento.

Avete notato ? Finisce sempre così.

Mai che uno dica: "ed il posto era così bello, che mi è venuto da pensare a ..."
Ma quando lasceremo la parola ... alla nostra anima ?

Alle volte mi chiedo che razza di civiltà siamo.

Ad esempio, ieri era la giornata internazionale dell'acqua.
Chi di voi le ha fatto la festa ?
No eh !? Cioè: per S.Valentino, sì, e all'acqua no ? Ma vi sembra carino ?
Chi ha fatto apprezzamenti sull'acqua che ha bevuto ?
Chi ha ringraziato l'acqua della doccia, per il lavoro che ha fatto ?



Ieri pioveva

Piano piano

Era come se dicesse: "ehi, ragazzi, guardate che sono qui"
Si raccoglieva in pozzanghere, assieme allo sporco raccattato in ogni dove, e si avviava in ordine verso il tombino.


Ciao bella, torna ancora

sabato 13 marzo 2010

Quattro

Dopo che ho scritto il post sull' "Uno", il Quattro mi ha telefonato arrabbiatissimo, perchè l'avrei trascurato.
Dice: "Non sai che non ci sarebbe vita sulla Terra, senza di me ? Tutta la chimica del Carbonio si fonda sul numero 4. Neanche tu ci saresti, carino"

Bisogna ammettere che un po' ha ragione: il quattro è il primo numero spaziale.

Mi spiego meglio: l'uno, come dicevo, è quello che non può neanche girarsi... un punto perso nel vuoto. Siamo all' "essere o non essere", o poco più.

Con due punti fai una retta, e comincia il senso della direzione (di qua, o di là ?). Puoi fare un minimo di scelta, di confronto.

Con 3 punti fai un piano, ed è separazione, barriera. Un piano è stato necessario, perché finalmente le acque si separassero dal cielo; il piano, non è l'acqua, e neppure il cielo, ma è necessario perchè loro esistano.

E finalmente il quattro è la conquista dello spazio che conosciamo bene, quello tridimensionale.
Metti quattro sfere a piramide, e non c'è angolo dello spazio che resti inaccessibile.
Per questo dicevo che è spaziale.

Direte: ".. ma lo spazio cartesiano ha 3 dimensioni, non 4 !". Beh, avete mica provato a togliere, ai 3 assi, il punto di vertice ? Gli assi non esistono più. Ve lo dico io, per raggiungere lo spazio tridimensionale, occorre il 4: il 3 non basta affatto.

Uno dice: "E allora gli altri numeri a cosa servono ?"

Come il solito, la natura è stata abbondante: mica una manciata, di numeri ... addirittura infiniti: un vaso di Pandora di numeri.
"Chiedete e vi sarà dato"; si vede che qualcuno era incerto su quanti gliene servivano, e nel dubbio ne sono stati fatti di più di qualsiasi immaginabile richiesta (tié !).

Però, mi vien da dire, dal cinque in poi, cominciano dei numeri un po' meno schietti.
Numeri che hanno qualcosa di nascosto, di inaccessibile.
Di un po' subdolo, insomma, una fregatura.

Il quattro è facile: 1 + 3: un completamento dell'identità esistenziale (l'uno), con la più compita formulazione di sé stessa (il 3), oppure puoi vederlo come il terzo stadio della crescita per auto-sdoppiamento (1 -> 2 -> 4)... ma il 5 ?

Le piramidi egiziane avrebbero potuto avere la base triangolare, no ? Sarebbero state molto più simmetriche: così hanno un vertice che è diverso dagli altri.
Il 5 è asimmetrico di nascita. Guarda la mano: un dito si oppone agli atri 4.

E' inutile che la tiri tanto in lungo: tutti gli indizi portano a pensare che il 5 abbia a che fare con l'entrata in campo della dimensione temporale...

Una stella (suppongo a cinque punte) segnala l'ingresso del Messia nella dimensione terrena, cioè quella dove il tempo esiste, e determina la scadenza delle cose, la caducità dell'esistere, la perdita dell'immortalità.

E che quella dimensione sia molto diversa rispetto alle altre, è indubbio. Se non altro perché nello spazio puoi tornare indietro, nel tempo no.

Così, non sprechiamolo questo tempo, andiamo a fare una passeggiata, che sta venendo la primavera.

sabato 6 marzo 2010

Forma e Sostanza

A proposito dell'esclusione delle liste di Berlusconi, ci sono due argomenti che vengono ripetuti nei messaggi radio e TV, ossessivamente.
La prima è che la presentazione delle firme sarebbe un problema formale, mentre la possibilità di votare la lista appoggiata dal primo ministro è un problema sostanziale.

Ma quelli che hanno scritto cinquant'anni fa le norme elettorali, per quale motivo hanno previsto il rito della presentazione delle firme ?
Potevano prevedere il versamento di una cauzione, no ?
Potevano prevedere la firma da parte di pubblico amministratore, no ?
Perché è stata scelta proprio la firma di semplici cittadini, ma in numero pittosto elevato ?

Beh, è chiaro. Anche cinquant'anni fa c'era il problema delle liste civetta, che potevano attrarre l'attenzione degli elettori, ma che non avevano riscontro popolare.
La raccolta delle firme era la prova che quella lista aveva un collegamento con la base degli elettori. Non una lista preparata da personaggi potenti, per ottenere consensi, ma senza avere quella struttura organizzativa, che poi consente, una volta eletta, di gestire democraticamente le attività dell'eletto.

Le firme non sono forma, ma la sostanza del processo di selezione dei candidati.
Forma sarebbe stata se si diceva che la dista doveva essere presentata su un appositi moduli, o se doveva essere scritta in ordine alfabetico.

Una lista i cui candidati non riescono neppure a raccogliere le firme, come può essere democratica ? Quei signori, come possono pretendere di essere eletti ?

Poi si dice: "la lista del PDL", ma la lista è un elenco di candidati; sono loro che hanno fatto cilecca, non il PDL ! Magari il PDL ha sbagliato, in quella circoscrizione, a fidarsi di loro, ma questo non mi sembra un problema istituzionale.

Il secondo argomento riguarda il fatto che il PD vuole una vittoria "a tavolino". Forse si dimentica che le liste non erano 2, ma molte di più. La gara continua ad esserci anche se un atleta è escluso per doping. Continua tra gli altri, che non si dopano.

Ma dov'è andato il buon senso comune ?