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sabato 26 maggio 2012

Viandanti

Nel momento in cui riemergo dal sonno c'è sempre un po' di confusione, e spesso mi sveglio chiedendomi:

"Dove sono ?"

A me capita spesso, perché, per lavoro, dormo spesso in alberghi diversi, ma credo capiti anche a voi.
Me lo dite ?

Appena ho capito dove sono, ho capito anche cosa devo fare.

Penso che se mi ritrovassi in un posto inaspettato, la mia vita cambierebbe.
(alle volte avrei la tentazione di fingere di non capire dove sono, per ricominciare da capo)

La posizione nello spazio, è il nostro primo grado di libertà: nel tempo non ti puoi spostare liberamente, ma sulla terra sì, puoi andare dove vuoi.

O quasi.

In effetti, la mobilità è un'occasione mancata.

I nostri movimenti sono ripetitivi ("pendoliamo"), circolari, e ci riportano al punto di partenza.   Come il pistone nel cilindro, la cui espansione viene ingabbiata in un moto circolare, per generare energia, per gli scopi di qualcun'altro.

Quante volte, in ferie, ci siamo detti: "io resto qua", ma poi non lo facciamo.

Mi sono fatto questa idea:  bloccare, o rendere circolare il movimento, è un goffo tentativo per isolare il tempo.

  • Al pendolare gli anni passano, e neppure se ne accorge
  • Non ricominciamo da capo, perché sarebbe come far ripartire il timer
  • L'extracomunitario non deve entrare, perché tutto, qui, resti immutato


Ma il tempo passa ugualmente
ed il nostro istinto, è di viandanti

Dai, muoviamoci !