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mercoledì 25 gennaio 2012

Gente

In questi giorni, al Festival della scienza di Roma, è andato di scena il tempo.

Chiamarla “dimensione” mi suona un imbroglio, ...un tentativo di confonderla con le dimensioni dello spazio. Il tempo è profondamente diverso.

Se avete letto altri post di questo blog, sapete che a me il tema appassiona … e vi vorrei raccontare cosa mi è venuto in mente.

Prima differenza: "Nello spazio, se vuoi, torni indietro... nel tempo no…"
Ben noto.
Ma forse non è ancora l’aspetto più caratteristico del tempo.

Il suo aspetto fondamentale, secondo me, non è il fatto di andare in un solo verso, ma la sua varianza rispetto al numero.

Provo a spiegarmi.
Prendi il tempo individuale. Indubbiamente la sua caratteristica principale, è che si restringe.

Sulla durata (lungo o breve) è soggettivo (Einstein direbbe “relativo”), ma che si consumi è innegabile.
Io difficilmente arrivo alle estreme conclusioni di questa evidenza (se lo facessi, sarei anarchico), ma ogni istante che passa é perso definitivamente.
L’insieme delle possibilità, ad ogni istante, si riduce.

Ma questo è vero solo per il tempo individuale. La moltitudine cambia la prospettiva, e la fine di un singolo individuo, è compensata dalla nascita di altri, e l’organizzazione (cioè in costituirsi in “organo”) fornisce una nuova identità, e per questo insieme il tempo può espandersi.

Il tempo, che singolarmente si stava inesorabilmente restringendo, viene preso d’assalto dalla moltitudine, che lo colonizza, e sembra imporre la direzione vitale della crescita (“La vita va avanti” si borbotta nei funerali).

Che questa crescita abbia poi la sua parabola discendente, poco importa, perché ogni organismo si può strutturare in organismi più estesi, ed il tempo può essere gabbato ancora.

Senza dubbio, il merito della vittoria delle moltitudini sul tempo, sta nel meccanismo della nascita.
Senza questo meccanismo, la moltitudine più tecnologica del mondo non sopravviverebbe più di una generazione.

Ed anche di questa evidenza, sembra esserci poca consapevolezza: ci fanno combattere la guerra contro lo spread, quando rischiamo di perdere la battaglia contro il tempo. Parliamo di diritti della persona, mentre è la gente che conta. Ci focalizziamo su di noi, come individuo, mentre ci può essere futuro solo come collettività.

Gente, dai che siamo forti !

martedì 13 dicembre 2011

Custode

Da piccoli ce la facevano ripetere prima di dormire: “Angelo di Dio, che sei il mio custode”... ed a noi piaceva, perché era breve.

L'angelo non lo potevi vedere, ma sentire... Un'esperienza extrasensoriale a portata di mano... a me l'idea faceva anche un po' paura, ed oscillavo tra il desiderio che questo benedetto essere si manifestasse, ed il terrore che lo facesse veramente.

Adesso che gli angeli sembrano scomparsi del tutto, quella preghiera mi sembra un'antico cesello; un’opera cartesiana, in cui nessuna parola sembra lasciata al caso.

  • “Illumina”: dunque è questo il primo problema… il buio pesto, che ci fa andare a tentoni. A pensarci bene, quanti errori, che, “con il senno di poi”, potevamo evitare. E quanti, probabilmente, ne stiamo facendo tuttora, senza vederli.
  • “Custodisci”: vuol dire che siamo a rischio. Presa alla lettera, ci sarebbe chi vuole violarci, o –quanto meno- c’è il rischio che ci disperdiamo, e di noi non resti nulla.
  • “Reggi”: una bella botta alla nostra autostima. Come dire che non saremmo neppure in grado di star ritti da soli.

Dura da ammettere... ma quante conferme, a queste interpretazioni...

  • “Governa”: sarebbe la nave che va governata, per farla arrivare al porto. Quindi noi saremmo una nave senza timoniere, che viaggia allegramente, con le vele gonfie, ma non sa dove sta andando.

Impossibile negare anche questa evidenza.

  • “Che ti fui affidato dalla Pietà Celeste”: il nostro angelo sarebbe solo il custode. E non per sua generosità. Lui non avrebbe particolari sentimenti verso di noi: solo un compito preciso. Noi, invece, staremmo a cuore a qualcuno, che però non avrebbe la possibilità di operare in prima persona.
Come quegli emigranti che mandano la rimessa ai propri cari, troppo lontani per essere raggiunti direttamente.

Questa distanza, tra Dio e noi, colmata solo attraverso messaggeri, o intermediari (come l’ “avvocata nostra”), parla chiaramente della nostra solitudine.

Del senso di mancanza.

Anche se, in genere, non sapremmo dire esattamente cosa ci manca,
...ma qualcosa ci manca.
Tentiamo di colmare la voragine, con il consumo, e restiamo -inesorabilmente- insoddisfatti.

Nel mio primo libro di economia, nel primo capitolo, c'era scritto che "i bisogni dell'uomo sono infiniti". "E allora", chiesi al professore, "perché affaticarci tanto per soddisfarli ?"
Non mi rispose.

Si avvicina Natale, e l'apparizione di un'angioletto, magari sorridente, con un lieto annuncio, sarebbe proprio indicata.

Te che fai finta di niente, lì dietro, che ne dici ?

sabato 3 dicembre 2011

Sacrifizi

Adesso ce li chiedono in coro, come se fosse: “solo per questa volta”

… ma i sacrifici hanno accompagnato tutta la nostra storia

…e, francamente, non hanno mai portato fortuna.


Ricordate Caino ed Abele ? L’istinto omicida è scattato dopo dei sacrifici.

Quello di Caino sembrava sgradito al Cielo.

Abele comunque bruciava animali, mentre Caino solo fascine... oggi si direbbe: “concorrenza sleale”. Il sacrificio, Abele, lo faceva fare alla bestia, mica lo faceva lui


Nei sacrifici, di solito, chi si sacrifica è vittima, spesso inconsapevole, il più delle volte, inutile.


Quelli di Monti, sono sacrifici per il Dio Finanza.

Che, indubbiamente, è un Dio cattivo, e temo resterà insoddisfatto…

…e chissà se dovremo vedere ancora gli effetti dell’istinto di Caino.


Io credo sia sbagliato focalizzare sui sacrifici.


Mi sono fatto questa idea: fare sacrifici, costretti dalla paura, è una situazione da evitare, che porta solo altre disgrazie.


Basta con i sacrifici: abroghiamo la parola !

Ci sarà bene, nelle possibilità future, qualcosa di interessante, che giustifica la “colletta collettiva” che saremo chiamati a fare…

Ci dicessero di essere contenti e soddisfatti, non sarebbe meglio ? Ci aiutassero ad essere veramente più contenti, e soddisfatti, svegliandoci dall'ipnosi collettiva del consumismo, non sarebbe bello ?


Facciamo una festa, vogliamoci più bene, smettiamo di fare gli stupidi


Andrà tutto meglio

martedì 29 novembre 2011

Tutti

L’altro giorno ero in ospedale, per fare dei raggi. Nulla di che. Il radiologo era premuroso. Ho pensato che forse mi conosceva, ma io non mi ricordavo di lui. Poi sono uscito, e davanti a me camminava una signora. Un po’ trasandata; sembrava stanca; forse tornava a casa dopo aver fatto assistenza a qualcuno.

Osservandola, da dietro, mi è sembrato di averla già vista. Di sicuro avevo già sperimentato quella situazione.


Vicino all’uscita, un’altra signora aveva appena ritirato dei soldi dal bancomat. Forse stava pensando: “Questi mi devono bastare fino a …”.

“Io, te, ti conosco” ho pensato invece io. Ma quando lei ha alzato lo sguardo, chiudendo la borsa, io ho distolto il mio, perché non ricordavo affatto chi fosse veramente.

Esco, e c’è un vecchio che fa l’elemosina. Cavoli: quella barba sfatta, questo sguardo tramortito, quel modo di porgere la scatoletta di latta per le monete ... io li avevo visti altre volte.


“Ma che succede oggi ?”, mi sono chiesto, “tutta questa gente non mi è nuova. Ma perché non ricordo chi sia ?”

  • Quel ragazzo con i capelli esageratamente curati.
  • Quel signore anziano, con la giacca così male accomodata sulle spalle.
  • Quella coppia: ... camminano fianco a fianco, senza parlarsi.

“Io vi ho già visti” mi dicevo


Poi ho capito


Era ovvio… avrei potuto arrivarci prima…


… siamo tutti fratelli, no ?

sabato 26 novembre 2011

Anti Robin

Il suggerimento, a noi italiani, di acquistare i titoli di stato, non sembra essere stato preso sul serio, benché sia la più logica alternativa all'aumento delle imposte.

Metti che Mario Rossi (uno a caso) voglia seguire il suggerimento,
che fa ?
Va in banca, e lì subito gli parlano di 120 euro di imposta di bollo annuale (il mitico "piego titoli"), più le commissioni per l'operazione.

Ma lui voleva metterci solo 2.000 €, non di più ... ci avrebbe guadagnato 160€ (prima delle tasse).

Metti che, come lui, altre 100.000 persone mettano 2.000 € (siamo in 60 milioni, quindi un italiano ogni 600), verrebbero acquistati 200 miliardi di euro, 10% dell'intero debito pubblico.

Non male no ?

Perché dobbiamo punirlo con una imposta di bollo, che a lui pesa il 75% del valore degli interessi ?
Quel balzello è sufficiente a dissuadere il piccolo risparmiatore.

E' decisivo.

Mi son fatto questa idea: l'imposta di bollo sul piego titoli, è una norma "anti Robin"... Robin Hood rubava ai ricchi per dare ai poveri... questa va nella direzione opposta, come la maggior parte delle norme introdotte dall'ultimo malgoverno.
Una imposta di bollo ad importo fisso, penalizza incredibilmente i piccoli investitori. Li ha spostati verso i gestori di fondi di investimento, che hanno riversato sui risparmatori tutte le perdite di questi mesi.

Suvvia, Monti, ci si mette poco a

facilitare agli italiani l'acquisto di titoli di stato.
  • Riparametriamo l'imposta di bollo solo sugli investimenti superiori a 50 mila €
  • Offriamoli nelle poste.
  • Facciamoli vendere dalla Sisal, in piccoli tagli (invece del gratta e vinci, vinci sempre, paghi 10€ e tra 2 anni uno su 10 ritira 26€, gli altri ritirano i 10€ che hanno versato, e la Sisal si tiene i soldi di quelli che si dimenticano di ritirare il premio).
Queste sono tutte operazioni a costo zero, in grado di rastrellare liquidità.
E che riportano il costo del debito, come ricavo, all'interno dello stesso paese che lo ha generato.


o sei anche tu antiRobin ?

sabato 19 novembre 2011

Salute

"Berlusconi ha rimesso il mandato"
"Cos'ha fatto, mamma ?" ha voluto sapere subito Paola "Ha vomitato ?".

Il bello dei bambini, è che sono semplici.
Però è straordinario come la sua interpretazione, paradossale, non sia poi tanto distante dal vero.

Da un po' si parlava di "mal di pancia"
Poi nessuno rimette volentieri, e quella era l'ultima delle cose che Silvio desiderasse fare.
Poi si tratta sempre di uno spettacolo indecoroso, ed indecorosa è stata tutta la gestione del potere fatta da lui, da buona parte del suo governo, e da troppi dei suoi sostenitori.

Ma c'è anche, nell'equivoco di Paola, quello che potremmo chiamare: "il primato della fisicità"
Lo stato di benessere del tuo corpo, come priorità.

"Basta la salute", si diceva una volta, ma credo sia sempre vero

Così, Silvio, consolati: piuttosto di una malattia...

giovedì 3 novembre 2011

Fretta


Una lumaca decide di salire in cima ad un muretto, per vedere cosa c’è dall’altra parte.
Dopo un giorno di faticosa salita, è quasi arrivata in cima, ma perde l’equilibrio, e cade.
Qualcuno dice di averla sentita borbottare: “Maledetta la fretta”.

Impiegare poco tempo, oggi sembra essere uno dei doveri degli esseri umani, ma non sempre porta a buoni risultati.

Poco fa mi è capitato di rispondere ad una eMail che era lì da un mese. Avevo cominciato, ma poi mi sono dedicato ad altro, ed è rimasta tra le bozze.   “Dai che la concludo” mi sono detto, e l’ho inviata. Il destinatario è rimasto sorpreso: “E’ passato un mese !” mi ha fatto notare.
Già, ma era meglio non rispondere ?

Conoscevo (e qualcuno di chi legge, magari se lo ricorda) un tale che leggeva i giornali sistematicamente. Se un giorno non riusciva a leggerlo tutto, il giorno dopo cominciava da quello, e metteva da parte la copia nuova. Poteva restare in arretrato anche di una settimana, ma non ha mai ceduto, che io sappia, alla tentazione di leggere la copia del giorno, trascurando di informarsi sugli accadimenti dei giorni precedenti.
La vita, insomma, come una soap opera, di cui non bisogna perdere nessuna puntata.
Un tipo strano, che non aveva fretta.  
Una qualità, in genere, poco apprezzata.

Ma perché ?

Poco fa ero in coda, e l’auto di fronte a me non aveva fretta. Quando la coda avanzava, ci metteva un po’ prima di ingranare la marcia. Col risultato che subito qualche furbastro si infilava nello spazio lasciato nella coda, ed il tempo d’attesa per me aumentava.
Insomma, potremmo anche decidere di andare più piano, ma dovremmo farlo TUTTI.


E siccome è ben difficile mettersi d’accordo su questo ...

dai, 
coraggio, 
muoversi ! 
Cosa aspettate a commentare questo post ?

domenica 16 ottobre 2011

Debito sovrano

Forse hanno emendato anche la matematica, ma l'aumento dell'IVA dal 20% al 21%, non mi sembra sia dell' 1%, ma un bel 5%, tondo tondo.
Un vero gioco di prestigio: aumentate le imposte indirette del 5%, senza "mettere le mani nelle tasche degli Italiani"... (i dentisti sono meno bravi, anche loro svuotano il portafoglio, però ti mettono le mani in bocca).

Ma forse sono io ad avere le idee confuse.

A esempio, aiutatemi a capire questa storia del "debito sovrano".
A me subito ha fatto pensare a quei nobili decaduti, con il sangue blu, e le tasche al verde.
"Sovrano" è un attributo delle monarchie... ma la nostra non era una repubblica ?

Faccio un riassunto, così mi dite dove sbaglio.
La Grecia spende di più di quello che possiede (vizio diffuso).
Allora chiede soldi in prestito, perché, con la storia dell'euro, non se li può più stampare da sola, nascostamente.
Ma siccome nessuno si fida, deve pagare un tasso elevato.

E qui comincia la confusione: ma come, uno non ha soldi, e gli chiedi un tasso elevato ?
Gli farai il prestito per misericordia, ed è già tanto se te lo restituisce, no ?

Dice: e no... "il prestito di danaro va compensato con un interesse"
Sembra quasi che sia sempre così
A me non risulta affatto

Provate a prestare dei soldi ad un Fondo Azionario; gli dai 100, e quando è il momento di riscuotere la risposta è: "Dipende: se va be e a noi, te ne diamo un po' anche a te, ma se a noi va male, soffrirai anche tu".

E a tutti sembra normale.

E allora, se questa regola è universalmente accettata, perché mai non dovrebbe valere per il "debito sovrano" ?
Le banche comprano titoli di stato ?  Ok, se lo Stato ha quattrini te li rimborsa, altrimenti, prima paga tutti i suoi creditori, e quello che resta lo ripartisce tra quelli che volevano una rendita monetaria.
Invece, a quanto pare, se lo Stato non ha quattrini, dovrebbe aumentare il prelievo fiscale.
Ma come... per pagare gli interessi a chi vuole guadagnare standosene in panciolle ?
Non è più logico prima pagare chi ha lavorato ?

Un fornitore dell'ULSS è giusto che aspetti più di un anno prima di essere pagato, e invece l'interesse all'istituto di credito va pagato subito ?
mi sono fatto questa idea: sono più belli loro...

Dice: "guarda che una buona fetta dei titoli di stato sono in tasca di piccoli risparmiatori, famiglie, gente comune, come me e te".
Bene, e allora, per pagare loro gli interessi, gli aumenti le tasse ?  A me sembra una presa in giro...  non dategli gli interessi, e non aumentate le tasse, e facciamo patta...


Dice: "ma se lo Stato non promette un interesse, nessuno gli presta i quattrini che gli servono".
Accidenti... lo Stato è sotto ricatto, dunque. E, nel caso della Grecia, è sotto ricatto da parte di strozzini (il 16,75%  in italia, se non sbaglio, sarebbe USURA).
Questo non è campo di competenza di esperti finanziari, ma dei giudici ordinari.


Dov'è che non capisco ?
Qualcuno mi aiuta ?

lunedì 10 ottobre 2011

I primi e gli ultimi


Paradossale, me neanche tanto; che: “I primi saranno gli ultimi” non è questione di giustizia divina, è solo questione di tempo.

Il tempo, in cui siamo immersi per via dalla famosa condanna,  gira,  e capovolge ogni cosa:  conclude ogni inizio, spegne ogni fiamma… e lascia che ogni altra cosa... cresca, e possa svettare… ma mai a lungo.

Però, attenzione… dire ai negletti, che: “I primi saranno gli ultimi”, potrebbe illudere che loro, gli ultimi, saranno i primi… cosa possibile, ma mica subito, giacché di solito sono i secondi a prendere quel posto
Gli ultimi si trovano con la compagnia, tutt’altro che amabile, di quelli che, per molto tempo, si considerarono privilegiati.

E c’è poco da consolarsi.