Metti che sei al mercato della frutta, a comprare - che so - delle mele, e vedi che ad una vecchietta le fanno pagare di più che a te.
Metti che il mercante ti strizza l'occhio, e ti dice: “lei è stato furbo: ha attivato la summer card ! Per questo le mele le paga meno”.
Cosa provate ?
Come minimo disappunto ...
Beh, con la telefonia è proprio così: chi si informa, confronta, aderisce alle iniziative, ottiene mediamente prezzi più bassi: gli altri, come la nostra vecchina, peggio per loro.
Ma, poveretta, come avrebbe potuto ?
Vien da dire: “non è giusto”
Ma -chiediamoci- esiste un prezzo giusto ?
A me sembra che ci sia sempre meno un legame tra il prezzo che si paga, ed il valore della merce che si compera. Il petrolio lo puoi pagare -nel giro di pochi mesi- la metà, come il doppio. Ma non costa sempre lo stesso, tirarlo fuori da sottoterra ?
Legge di mercato...
Quando si parla di mercato, a me viene in mente quel tale che si infilava in testa un paio di mutande da donna, per ripararsi dal sole, ed attirare le signore alla sua bancarella.
Io ero ragazzetto, ed al mercato si gironzolava per vedere dove c'era la merce migliore, ed il prezzo più basso, e poi si comperava: concorrenza !
Nel mercato libero, se ci sono due fornitori della stessa merce, posso scegliere di comperarla da quello che me la fa pagare di meno.
Sembra ineccepibile.
Ma come fa quel fornitore a fare un prezzo più basso ?
Secondo voi, è perché si accontenta di un margine più basso ?
Acqua, acqua
Con buona probabilità, paga meno le sue risorse.
E' questo, quello che vogliamo quando scegliamo il fornitore con il prezzo più basso ? Che -a sua volta- paghi poco i suoi fornitori e dipendenti ?
Voi direte: “Magari fa un prezzo basso perché ha un processo produttivo diverso, più efficiente”
vero
Però vorrei capire cosa vuol dire diverso.... perché magari è un processo che inquina di più, oppure che è pericoloso per chi lavora. Io ci sto a premiare l'imprenditore più capace, ma come faccio a distinguere l'imprenditore più farabutto ?
Libero mercato, o acquisto alla cieca ?
C'era una scenetta, forse la ricorderete, di una candid camera, in cui si metteva un grosso pulsante in un luogo di passaggio, con la scritta “Non premere”. Il malcapitato che cedeva alla tentazione di premere il pulsante, vedeva esplodere e crollare un edificio poco distante, già minato, e destinato all'abbattimento.
Difficilmente siamo consapevoli delle conseguenze delle nostre scelte, e quelle che ci sembrano più innoque possono nascondere dei micidiali imbrogli.
Come votare.
venerdì 30 ottobre 2009
giovedì 15 ottobre 2009
Diritti
Dicono che su questa terra siamo in troppi.
Se lo dicessero a te, che sei di troppo ?
Non sarebbe per nulla carino...no ?
Non credo ci sia altro da dire.
Ma qualcuno può obiettare: “si tratta di prevenire, cioè evitare di invitare alla festa più gente di quella che può starci nella sala”.
Ok, ma perché chi arriva prima, dovrebbe avere più diritti degli altri ?
Quelli che vogliono entrare, e non ci stanno, potrebbero dire: “fatevi in parte voi, piuttosto, e fate un po' di spazio, così possiamo entrare anche noi un pochetto”.
La verità è che abbiamo paura che prima o poi, si prendano qualcosa che consideriamo nostro.
Diritti acquisiti, guai toccarli.
A pensarci, buona parte della nostra concezione di giustizia si basa sulla conservazione dello status quo. Primo tra tutti, il concetto di proprietà. Perché mai qualcuno dovrebbe mantenere il diritto su qualcosa che non usa ? Che senso ha ? Perché mai qualcuno dovrebbe poter possedere molto di più di quello che nella sua vita potrà mai utilizzare ? Perché mai i suoi parenti dovrebbero acquisire diritti sulle sue cose, dopo morto ?
In natura, il possesso è regolato in modo dinamico: il territorio va continuamente controllato; il maschio si trova a duellare ogni stagione, e prima o poi troverà un avversario più forte di lui, e allora si tirerà in disparte.
Le regole di convivenza che abbiamo adesso, sono il risultato della storia dell'uomo attuale. Regole diverse hanno provato ad imporsi, e si sono estinte. Quindi sono le regole del più forte.
Mica del più debole
Ne avevamo qualche dubbio ?
mercoledì 7 ottobre 2009
Barcode

Oggi è l'anniversario dell'invenzione dei codici a barre, e Google lo festeggia dedicandogli l'immagine di presentazione del più famoso www del momento.
Barre bianche e nere affiancate, che nel loro specifico disordine nascondono informazioni inequivocabili.
Tanti modi di vederli; ad esempio, mi piace vederlo come un esempio di felice convivenza tra bianchi e neri.
Qualche giorno fa, rovistando tra i libri di quando eravamo ragazzi, è saltato fuori “La forza di amare”, di Martin Luter King.
Lo scriveva negli anni '60, quando la discriminazione dei negri era legge dello stato.
Fu lui che organizzò la rivolta.
In milioni lo seguivano.
Gli diedero il premio Nobel per la pace.
Fu ucciso per questo.
Silvio, veramente ti senti di sederti al suo fianco ?
lunedì 28 settembre 2009
Riposo
Stanotte ho fatto un bel sonno, e mi sono alzato riposato.
Ho detto: “Riposato” … ma qual'è l'azione ?
Se mi rado, alla fine sono rasato: rasarsi è l'azione, ed il risultato è che sono rasato.
Se pulisco la casa, alla fine è pulito: pulire è l'azione, ed il risultato è il pulito.
Ma riposare è un'azione ? Quando dormo non faccio niente... perché, dopo, dovrei essere “riposato” ?
In effetti non facciamo nulla di consapevole, ma qualcosa lavora per noi, e ripristina, ricostruisce, prepara, assimila, metabolizza, senza che facciamo nulla; in alcuni casi, proprio perché non facciamo nulla, purché non facciamo nulla !
Quando siete malati, cosa ci dice il medico ? “Mi raccomando, riposo”, già, perché il riposo è la prima medicina. Capite ? Vi dice: “Non fare nulla, che è meglio !”
A Paola, un mese fa, abbiamo comprato una coniglietta nana. E' stata presa da un mucchietto di animaletti simili, e ce l'anno messa in una scatola per portarla a casa.
A casa ci siamo accorti che aveva una zampetta rotta: le penzolava inanimata. Che fare ?
Abbiamo pensato “amen, mica si può ingessare una zampa di quelle dimensioni”
Fatto sta che lei se la leccava, la stiracchiava... dopo un po' riusciva ad alzarla, e dopo un altro po' funzionavano le unghiette... ed ora è quasi normale.
Riparata da sola, con riposo e alimentazione ...
Credo nessun chirurgo sarebbe stato in grado di fare altrettanto: senza la capacità dell'organismo di fare da solo, nessuna terapia medica funzionerebbe.
Chi riuscirebbe a trasformare le schifezze che le abbiamo dato da mangiare, in quel miracolo di tecnologia microscopica che è una zampetta di coniglio funzionante ?
Beh, il riposo ci riesce...
Ma torniamo al riposo.
Da piccoli giocavamo ai soldati: uno faceva il comandante “Attenti !” gridava, e noi ci si irrigidiva come un bastone, poi diceva “Riposo !” e noi ci si rilassava, ciondolando vistosamente le braccia.
Che gusto ci fosse, non lo ricordo, ma l' “Attenti” aveva senso solo perché seguito dal “Riposo!”, ed era quello che ci faceva ridere.
Riposo è la sospensione dell'attenzione, allentare le difese, disattendere il comando... essere sé stessi...liberati
direi: fiducia.
Ma il riposo mi ricorda anche quella preghiera, che -ahimè- mi è capitato di recitare recentemente: “L'eterno riposo dona loro o Signore”.
Il riposo eterno come dono, equivale alla vita come condanna: che brutta cosa...
O forse un'ipocrita consolazione rivolta a chi soffre un lutto ?
E poi, riferirsi ai morti con: “Loro” ... che brutto distacco...!
Una preghiera, per me, difficile da digerire...
A voi, cosa fa venire in mente ?
Vi dico cosa viene in mente a me...
Quando finisce il nostro tempo “personale”, stop con le attività reattive e consapevoli.
Prende il sopravvento quell'altra attività, del tutto inconsapevole, come sempre nel riposo.
Noi smettiamo di agire, ma alla natura gliene importa nulla delle nostre attività, casomai la disturbano; così cominciano le attività della natura, come sempre nel riposo.
E magari il suo agire rigenera, come sempre nel riposo.
Poi ci si risveglia, e -com'è normale- non si ricorda più nulla.
Che la rigenerazione passi attraverso la ricostruzione della zampetta del coniglio, o prenda un giro più largo, per un metabolismo che includa i batteri della decomposizione, l'assimilazione vegetale, fino alla nascita di un nuovo organismo, sono dettagli... in entrambe i casi “fa tutto Lei”, mentre noi riposiamo.
Ma ci sono un paio di cose, in quella preghiera, che contraddicono la mia ipotesi.
Il riposo “eterno”, e la luce “perpetua”.
In altre parole, c'è il sottrarsi dal ciclo della rigenerazione, per entrare nel binario senza ritorno (si direbbe “morto”) di una luminosità al di fuori del tempo, dove neppure la Natura può più agire (si direbbe “soprannaturale”).
Qualcosa che mi ricorda l' “illuminazione” ben descritta da altre scuole di pensiero.
Strano, no ?
giovedì 24 settembre 2009
Modestia
Berlusconi si felicita del fatto che l'Italia avrebbe un indice di disoccupazione migliore rispetto ad altre nazioni europee.
Noi con lui.
Nessuno dice di chi è il merito.
Gli ammortizzatori sociali, per caso, li ha introdotti lui ?
I Sindacati dove sono ? È diventata una vergogna ricordare che è stata la contrapposizione tra lavoratori organizzati, e potere economico, tutta giocata in parlamento (un parlamento “proporzionale”), che ha dato origine all'attuale legislazione a protezione dei lavoratori “in organico” ?
Ma poi, l'indice di discoccupazione è calcolato in modo omogeneo in tutte le nazioni ? Un precario che resta a casa, conta o no ? I contratti di lavoro nei diversi stati sono equivalenti ? L'incidenza dei contratti a tempo indeterminato è la stessa in tutti i paesi ?
A scuola, quando facevamo errori di questo tipo, ci dicevano che sommavamo carote con patate.
Lo so anch'io che 7 è minore di 10, ma 7 carote non sono né minori né maggiori di 10 patate.
Possibile che nessun statistico abbia niente da dire ? Una volta si diceva “Ma ti ho fatto studiare per niente ?!”.
Ma supponiamo che i numeri siano confrontabili, e che il nostro candidato a Nobel abbia mantenuto lontana la sfiga dal nostro paese con le sue barzellette (cosa possibilissima dati i tempi, e l'entità di barzellette profuse).
Bene
mi viene da riflettere tra la somiglianza tra parola “modestia” e “molestia”.
La prima, è chiaro, non fa parte del corredo genetico del padrone della Fininvest.
Ma la seconda, che pure egli pratica frequentemente contro la Verità, possibile che non sia perseguibile ?
Ah, già, scusate, dimenticavo: il lodo
Noi con lui.
Nessuno dice di chi è il merito.
Gli ammortizzatori sociali, per caso, li ha introdotti lui ?
I Sindacati dove sono ? È diventata una vergogna ricordare che è stata la contrapposizione tra lavoratori organizzati, e potere economico, tutta giocata in parlamento (un parlamento “proporzionale”), che ha dato origine all'attuale legislazione a protezione dei lavoratori “in organico” ?
Ma poi, l'indice di discoccupazione è calcolato in modo omogeneo in tutte le nazioni ? Un precario che resta a casa, conta o no ? I contratti di lavoro nei diversi stati sono equivalenti ? L'incidenza dei contratti a tempo indeterminato è la stessa in tutti i paesi ?
A scuola, quando facevamo errori di questo tipo, ci dicevano che sommavamo carote con patate.
Lo so anch'io che 7 è minore di 10, ma 7 carote non sono né minori né maggiori di 10 patate.
Possibile che nessun statistico abbia niente da dire ? Una volta si diceva “Ma ti ho fatto studiare per niente ?!”.
Ma supponiamo che i numeri siano confrontabili, e che il nostro candidato a Nobel abbia mantenuto lontana la sfiga dal nostro paese con le sue barzellette (cosa possibilissima dati i tempi, e l'entità di barzellette profuse).
Bene
mi viene da riflettere tra la somiglianza tra parola “modestia” e “molestia”.
La prima, è chiaro, non fa parte del corredo genetico del padrone della Fininvest.
Ma la seconda, che pure egli pratica frequentemente contro la Verità, possibile che non sia perseguibile ?
Ah, già, scusate, dimenticavo: il lodo
venerdì 18 settembre 2009
Mea culpa
Mia figlia Paola ha 5 anni, e sta passando il periodo “frignone”: ogni piccolo inconveniente è un problema enorme, e motivo di pianto.
Ma c'è un caso in cui si dimostra straordinariamente coraggiosa, ed è quando si fa male per colpa sua, magari facendo qualcosa che noi le avevamo proibito.
Non fiata: si frega la botta e cerca di far finta di niente.
Che sia per questo che anche noi si sta tutti buoni e zitti ?
Subiamo una programmazione TV alla Ceausescu (dopo cena, tutti ad ascoltare il Capo che parla);
e noi zitti
trovano la prima di 30 navi cariche di scorie nucleari, e la notizia transita e scompare con la velocità del vento
e noi zitti
vanno avanti con progetti faraonici per il rilancio di un nucleare che sarà come il parmigiano: caro e stravecchio;
e noi zitti
Già: lo abbiamo eletto noi Berlusconi...
Ma c'è un caso in cui si dimostra straordinariamente coraggiosa, ed è quando si fa male per colpa sua, magari facendo qualcosa che noi le avevamo proibito.
Non fiata: si frega la botta e cerca di far finta di niente.
Che sia per questo che anche noi si sta tutti buoni e zitti ?
Subiamo una programmazione TV alla Ceausescu (dopo cena, tutti ad ascoltare il Capo che parla);
e noi zitti
trovano la prima di 30 navi cariche di scorie nucleari, e la notizia transita e scompare con la velocità del vento
e noi zitti
vanno avanti con progetti faraonici per il rilancio di un nucleare che sarà come il parmigiano: caro e stravecchio;
e noi zitti
Già: lo abbiamo eletto noi Berlusconi...
giovedì 10 settembre 2009
Riconoscenza
Da piccoli, prima di ogni pasto, si stava in piedi davanti al piatto, papà diceva qualcosa del tipo “Grazie Signore per il cibo che ci hai dato”, ci si faceva il segno della croce, e finalmente si poteva mangiare.
Altri tempi.
A noi bambini non era perfettamente chiaro il motivo di questa riconoscenza: in qualche modo eravamo “più fortunati di altri”, ma questo non ci sembrava una colpa, da scontare con quel piccolo sacrificio.
Ma perché “riconoscere” ci costa sacrificio ?
Come mai la “riconoscenza” è passata di moda ?
Uno ri-conosce qualcosa che sapeva già. Possiamo dire: dimenticato ? Comunque fa tornare quella cosa, tra le cose che sono evidenti.
Dimenticato, o rimosso ?
Se è stato rimosso, evidentemente un po' di fastidio lo dava … Ma cosa può dare fastidio, dell'essere riconoscenti ?
Riconoscenza è dire “Grazie”
Grazie a chi ?
Grazie a te.
Mica grazie a me.
Che sia questo che va rimosso ? Dimenticare che non siamo così potenti come ci piacerebbe credere di essere ?
Insicurezza
Ovvio, no ? Uno insicuro non ama riconoscere i propri limiti. Preferisce credersi Superman, come il nostro povero premier (mica povero lui: poveri noi), uno che non deve chiedere mai.
E difatti la riconoscenza è legata ad un altro atteggiamento, anche questo fuori moda, cioè il chiedere.
Se uno fa qualcosa, di cui tu gli sei riconoscente, probabilmente prima gliela avevi chiesta: mica tutti sono indovini, no ?
Secondo me noi chiediamo poco. Caso mai pretendiamo, cioè chiediamo quello che ci è dovuto. Ma chiedere, per poi riconoscere e ringraziare, non ci è abituale.
Per questo adesso ve lo chiedo: fatemi una replica quando leggete questi post ... mi pare di parlare al vento !
Grazie di cuore
Altri tempi.
A noi bambini non era perfettamente chiaro il motivo di questa riconoscenza: in qualche modo eravamo “più fortunati di altri”, ma questo non ci sembrava una colpa, da scontare con quel piccolo sacrificio.
Ma perché “riconoscere” ci costa sacrificio ?
Come mai la “riconoscenza” è passata di moda ?
Uno ri-conosce qualcosa che sapeva già. Possiamo dire: dimenticato ? Comunque fa tornare quella cosa, tra le cose che sono evidenti.
Dimenticato, o rimosso ?
Se è stato rimosso, evidentemente un po' di fastidio lo dava … Ma cosa può dare fastidio, dell'essere riconoscenti ?
Riconoscenza è dire “Grazie”
Grazie a chi ?
Grazie a te.
Mica grazie a me.
Che sia questo che va rimosso ? Dimenticare che non siamo così potenti come ci piacerebbe credere di essere ?
Insicurezza
Ovvio, no ? Uno insicuro non ama riconoscere i propri limiti. Preferisce credersi Superman, come il nostro povero premier (mica povero lui: poveri noi), uno che non deve chiedere mai.
E difatti la riconoscenza è legata ad un altro atteggiamento, anche questo fuori moda, cioè il chiedere.
Se uno fa qualcosa, di cui tu gli sei riconoscente, probabilmente prima gliela avevi chiesta: mica tutti sono indovini, no ?
Secondo me noi chiediamo poco. Caso mai pretendiamo, cioè chiediamo quello che ci è dovuto. Ma chiedere, per poi riconoscere e ringraziare, non ci è abituale.
Per questo adesso ve lo chiedo: fatemi una replica quando leggete questi post ... mi pare di parlare al vento !
Grazie di cuore
domenica 30 agosto 2009
Coccodè
L'altro giorno ero in un pollaio ed una gallina si è esibita nel classico “Coccodè”: Paola, mia figlia più piccola, è corsa a vedere, e -come si aspettava- la gallina aveva appena fatto l'uovo.
Credo di aver capito allora che i “Coccodè” sono qualcosa di simile ai dolori del parto.
No ? Beh, provate voi ad espellere un oggetto di quelle dimensioni, per quanto ben arrotondato...
Mi sono chiesto come mai non l'avessi capito prima.
Certo, di una gallina non è facile capire i sentimenti, così pensiamo che non ne abbiano.
Ma forse di nessuno è possibile conoscere esattamente i sentimenti.
E' facile ignorare i dolori degli altri...
giovedì 30 luglio 2009
Peggioramento
Dai, facciamo un esperimento.
Guardatevi attorno. Spero ci sia qualcuno poco lontano. Se no, fate l'esperimento un'altra volta, quando attorno a voi c'è tanta gente comune, gente normale.
Adesso provate ad immaginarli quando erano bambini.
Se avete più di 40-50 anni non è un esperimento difficile: di bambini che sono diventati grandi ne avete visti tanti, e tra prima e dopo ci sono un sacco di analogie, facili da riconoscere.
Quel tale da piccolo di sicuro aveva già quella postura, quell'atteggiamento mentre mette in bocca la forchetta, aveva già quello sguardo.
Non proprio uguale, ovviamente, era qualcosa di solamente accennato.
Fate il confronto: meglio da piccolo o da grande ?
Meglio da piccolo, vero ?
Ovvio: i cuccioletti sono sempre adorabili: "Varda che bel puteo" "El se da magnar": osservazioni normali dalle mie parti. Difficile che venga detto così di un vecchio.
I piccoli sono più belli degli adulti.
Certo, con qualche eccezione, come quella splendida ragazza laggiù, ma per il resto...
Fatelo sul serio questo esperimento, e provate ad acchiappare il primo pensiero.
Fatto ?
A me il primo pensiero è stato: "Che delusione la vita"
Cioè: sembra promettere quello che poi non mantiene, alla Leopardi.
Difficile dire diversamente, almeno dal punto di vista statistico, delle probabilità...
Ma provate un attimo ad immaginare il mondo in cui il confronto desse il risultato opposto.
Intendo dire: immaginate che vedendo un bambinello venga da dire: "Poveretto, che mal ciapà", e di un vecchio: "Che splendida figura ! Che bell'uomo"
Immaginato ?
Adesso ditemi: la gente farebbe ancora dei figli ?
Ecco, forse con Darvin possiamo dire che se ci sono state delle popolazioni che la pensavano così, di sicuro si sono estinte.
Insomma, il degrado, il peggioramento, tutto sommato è necessario a mantenere la pulsione al rinnovo della popolazione.
Forse è tutto qui
E pensare che talvolta ne facciamo motivo di pessimismo cosmico.
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