Si parla di

tempo (45) potere (38) soldi (20) parole (19) scritture (16) verità (15) giornalismo (14) comix (9) libertà (9) valori (9) numeri (8) relativismo (8) acqua (7) emozioni (6) evoluzione (6) decrescita (5) errori (5) fisica (5) morte (5) dolore (4) lavoro (4) diritto (3) sogni (2)

domenica 28 dicembre 2008

Fiducia

La sera della vigilia, qualcuno di noi ebbe l'idea di fare una sorpresa ai bambini, fingendo l'arrivo di Babbo Natale. Raccogliemmo tutti i doni in una carriola ... uno si travestì ... baffi e barba bianca, e cominciammo la messa in scena: “Avete sentito ? Forse c'è qualcuno fuori in giardino...” … tutti a guardare fuori dalla porta finestra, ed ecco comparire nel buio, tutto vestito di rosso, un Babbo Natale che si sbraccia festoso, fra le esclamazioni di tutti.

Noi avevamo saputo dell'iniziativa all'ultimo momento, ed i pacchettini li avevamo preparati in casa, così Paola, la nostra figlia più piccola, li aveva visti. Quando li ha riconosciuti, sulla carriola spinta da Babbo Natale, ha esclamato “Guarda, Babbo Natale è passato da casa nostra a prendere i regali !”.


Come si chiama questa ? Ingenuità ? Fiducia ? Plagio ?


C'erano tutte le evidenze del trucco:  quelli erano i pacchettini preparati dalla mamma !  Ma tutti avevano riconosciuto Babbo Natale... quindi Babbo Natale era andato a casa, a prendere i pacchettini...

La fiducia sembra una forma di resa. Parlo di fiducia, evitando di proposito il termine “fede”, troppo impegnativo per me.

Fiducia per condiscendenza,  o perché non ho alternative... o per sottrarsi all'onere della conoscenza...


La fiducia la tiriamo in ballo quando c'è qualcosa che non possiamo (o non vogliamo) verificare direttamente come vero o falso.   Sono interessanti i casi in cui questa verifica non è possibile, perché riguarda qualcosa che avverrà nel futuro.


Questo è periodo di auspici.   Si usa dire che un anno sta finendo e ne sta cominciando un altro. L'arbitrarietà di questa demarcazione non sembra essere un gran problema, neppure per quelle popolazioni che hanno date diverse dalla nostra per celebrare il capodanno.


Questa arbitrarietà ben si sposa con la formalità degli auguri che ci scambiamo.    Ma dietro al rito ci sono degli auspici, che pronunciamo solo nell'intimità dei nostri pensieri, per nulla superficiali.

Credo ne facciamo tutti, chi più chi meno...

Si dice che non vanno detti, altrimenti non si realizzano;   si dice che bisogna crederci intensamente e si realizzeranno di sicuro;    si dice che si avverano quando non ci speri più... Ma cosa sono ?  Perché farli a capodanno ?


L'impenetrabilità del tempo futuro viene scalfita appena dall'immaginare una situazione a noi favorevole come possibile.  Come mai ci sentiamo così bene quando il nostro desiderio si è formato in pensiero, e lo collochiamo in un tempo impreciso, ma finito, a partire da oggi, e precisamente entro il ciclo delle 4 stagioni ?


Cosa accede l'ultimo dell'anno, che rende più verosimile la nostra fantasia ?


Il ciclo dell'orbita terrestre attorno al sole è sicuramente quello che più influenza la natura vivente,  ma non è certamente l'unico ciclo cosmico percepibile.  Gli auguri si fanno anche nei compleanni,  ma anche qui il ciclo annuale si impone come significativo universalmente.


Non lo so, ma mi vien da dire che la relazione tra la fiducia, e la dimensione tempo, nelle sue metriche palpabili, sia molto stretta.


Ma torniamo al Babbo Natale, che ha preso i pacchettini a casa mia.... tutti noi abbiamo riso. Qualche giorno fa, ci cadde una bottiglia di vino sulla tovaglia.  Come si usa dire, di fronte a quel piccolo disastro, abbiamo esclamato “Allegria !”, alla Mike Buongiorno.   Paola ha osservato seria: “C'è poco da stare allegri”.

Perché abbiamo riso tutti di fronte all'eccesso di fiducia di Paola ?  Lo dico anch'io: c'è poco da stare allegri:  in quante altre situazioni la facciamo noi l'ingenuità di Paola ?   ci dicono che Saddam ha le armi di distruzione di massa, e noi avvalliamo la distruzione di una nazione;  ci dicono che abbasseranno le tasse e noi... perchè diamo fiducia così facilmente ?


E' il tempo che ci imbroglia, il tempo che passa... la fiducia che abbiamo dato, ci ha fatto stare tranquilli quando l'abbiamo data, e questo basta...

La fiducia riguarda sempre qualcosa di favorevole. Non si dice: “mi auspico di fare un incidente stradale”  (se non per cinico sarcasmo)  anche se -in tutta franchezza- è un evento abbastanza probabile. 

Anche quando l'indovino ti prevede un evento nefasto, dargli fiducia significa beneficiare del vantaggio che lui ti ha dato,  fornendoti l'informazione in anticipo,  e consentendoti di prendere provvedimenti per proteggerti da quell'evento.


Da qui, penso, il senso di sollievo dell'esprimere un desiderio, e riporre fiducia nella possibilità che si avveri.  Dare fiducia è il sintomo che il nostro animo è già orientato positivamente verso il futuro:  non è la causa di questa sensazione di ottimismo.... Ma perché a capodanno ?

Beh, perchè è l'inizio:  mica puoi sperare che il film sia bello, quando l'hai visto tutto.... Come quei due che -al cinema- si sono messi a scommettere su chi avrebbe vinto, tra due che, in una scena del film, stavano gareggiando.  Quello che vinse la scommessa,  uscendo dal cinema,  confessò che quel film l'aveva già visto.  “Anch'io” disse il secondo “ma stavolta l'altro mi sembrava più in forma”.

La fiducia è una cosa seria... diceva un vecchio carosello, così, per una sera, sta bene essere esageratamente ottimisti, e riderci a crepapelle !  



Nessun commento: