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martedì 9 dicembre 2008

Natale

Chissà se sarà finalmente un Natale austero.   Senza regali, senza addobbi, senza ingorghi, senza ansia.    Poverelli e sereni, come ad Assisi.
A contemplare lo spettacolo di una nascita.
Penso sia veramente uno spettacolo che merita ammirazione: inizio del tempo individuale.    Reset completo della memoria, come quando ti svegli da un sogno.    Inizio delle percezioni, dei bisogni... delle tribulazioni.
Ieri sera con Paola si parlava della nonna, che è morta qualche mese fa.    Ad un certo punto, le sono venuti i goccioloni agli occhi, ed ha fatto la scafa: “Io non voglio morire”.    E' stata inconsolabile: “Non voglio neanche diventare grande, se no anche tu muori”.
Troppe cose belle adesso … troppo bello stare assieme … troppo bello vivere ... Paola non vuole rinunciarci.
Ma non voglio fare lo strappalacrime, solo considerare a quante cose vere potremmo pensare, contemplando il bambinello,  se solo togliessimo dal Natale la frenesia dei consumi.

Veramente

Veramente, cioè: "davvero", ma anche "sul serio"...

Non ricordo di cosa parlavamo, ma un certo momento il discorso è caduto sulla verità, e allora le ho chiesto:  “Ma cos'è la verità ?”,  per curiosità,  per vedere cosa mi rispondeva.   Sul momento Paola si è schernita:  “Non lo so”,  sorridendo,  ma io insistevo: “Dai che lo sai”,  e mi ha spiegato seria, come si spiega a qualcuno un po' tonto: “Verità è capire le cose”.

Mi chiedo se siamo talmente figli del razionalismo, da considerare vero solo ciò che è illuminato dalla ragione....  e ne siamo talmente convinti, da riuscire a trasmette questa convinzione ad una bambina di 4 anni ?
No, no...  la spiegazione di Paola è -in effetti- elementare, e mi fa riflettere.   Capire è un prerequisito per riconoscere qualcosa come vero.   Paola di sicuro non parlava della scomposizione - analitica - razionale...  ma del "capire" come consapevolezza,   “far proprio” un concetto,  e forse -prima ancora- uno stato d'animo.
Se non conosco, come posso considerare vero qualcosa ? Ma per conoscere, occorre un po' di tempo, un po' di calma.    Se sono ossessionato dai miei bisogni, rincorso dalla fretta, come posso dedicarmi alla distinzione tra vero e falso ?   Avete mai provato a studiare,  con qualcosa che vi assilla,  che so,  il bisogno di andare al gabinetto...  dite la verità: è impossibile !
Così ben venga -e lo auguro a tutti- un Natale sereno, e poverello.
Se fosse di tutti (parlo di noi paesi ricchi),  questa crisi economica sarebbe benedetta.   Se non fosse solo sulle spalle dei più sfortunati,  sarebbe una grande opportunità.   Se fosse un fiore, sarebbe un bucaneve.

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