Quel giorno ero a Genova, una bella mattina di sole. Era presto, e mi sono detto: all'appuntamento ci vado col bus.
Mi informo: era facile. Bastava salire davanti alla stazione, ed al capolinea ero esattamente arrivato, senza mai cambiare.
A circa metà percorso, sale un funzionario, ci dice che dobbiamo scendere tutti, perchè la strada è bloccata per una manifestazione dei metalmeccanici.
E adesso ?
Mi mancava circa un chilometro, e mi sono detto: lo faccio a piedi.
Era molto tempo che non facevo a piedi una strada trafficata di mezzi pesanti. Vorresti andare in apnea, ma mica puoi fare un chilometro in apnea... Lì mi sono accorto che ormai i marciapiedi non li fanno più: fanno svincoli, raccordi, ma per i pedoni... non è previsto che ci siano pedoni.
Ho pensato a mia madre, che ottant'anni prima, da quelle parti andava alla spiaggia.
Ho pensato ad una anziana che abitasse lì, oggi, e che dovesse andare, che so, in farmacia, o a spasso con la nipotina... come fa a superare indenne quel mitragliamento di tubi di scarico ?
Poi ho pensato a chi ha fatto le leggi sul diritto alla mobilità: credo avesse in mente un diritto della persona, NON DEL PROPRIO AUTOMEZZO. Ma chi l'ha detto che i mezzi a motore hanno più diritto di una vecchina a muoversi in una strada stretta, a due passi dal mare ?
Ah, scusate, dimenticavo... la Legge dell'Economia
E' che io non ho mai studiato molto la materia, ma ... ho un dubbio ... c'è scritta anche quella, nella Costituzione italiana ?
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