Come idea, sembrerebbe furba: nessun rischio per i militari, costi contenuti, distruzioni limitate, obiettivo centrato.
Le obiezioni sembrerebbero limitarsi ai casi di errori di bersaglio (e si dice siano numerosi).
Le proteste "in punta di diritto" sarebbero poche (dico sarebbero, perché non so se i TG passano correttamente le informazioni su questo argomento.
A me balzano all'occhio due aspetti, il primo è un invito alla prudenza: se è davvero lecito colpire i propri avversari con i droni, mi aspetto che tra breve compariranno droni low-cost, ed il joystick non sarà in mano ad un militare americano.
Ma l'aspetto più sconcertante, riguarda il distacco emotivo.
Che mi porta a riflettere, più in generale, sui conflitti.
Molte guerre sono state vinte dal fronte più debole, perché nei combattenti era presente una forte motivazione.
Penso al Vietnam, ma anche al nostro risorgimento.
Non voglio mitizzare nessuna guerra, ma in una certa misura è l'emozione che giustifica il ricorso alla forza, e ne da un valore etico (benché comunque discutibile).
Come fa l'operatore del drone, a distinguere tra un videogioco, e l'assassinio ?
Mi viene la parola "macelleria"
E mi rendo conto che viene normalmente praticata su larga scala, sugli animali.
Anche quella viene accettata solo perché c'è distacco emotivo: noi non la vediamo.
Certo, macellare polli o persone non è la stessa cosa.
Ma emotivamente hanno delle somiglianze
A quanto pare, è in atto (non so bene da quando) il tentativo di narcotizzare certe emozioni, che altrimenti ci bloccherebbero nell'agire.
Ma le emozioni esistono proprio a nostra protezione
Siamo sicuri che non ci faremo del male ?
1 commento:
tatolina.... dove sei??
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