Ieri osservavo una rana in uno stagno. Teneva fuori dal pelo dell'acqua appena gli occhi e le due narici. Dopo la metamorfosi da girino - mi avevano spiegato a scuola - le rane perdono le branchie, e per respirare devono uscire dall'acqua. La rana che stavo osservando non aveva nessuna intenzione di uscire dall'acqua, ma le era necessario respirare.
Necessario
E' necessario quello che serve . . . e c'è poco da discutere, quando qualcosa è necessario, non puoi fare a meno. Se per vincere è necessario partecipare, non ci sono alternative: se non partecipi non puoi vincere.
Il senso della necessità lo impariamo: un po' l'esperienza, un po' l'istinto, un po' l'educazione.
Se uno ha un senso profondo della necessità, può apparire un eroe, uno che sacrifica sé stesso, invece non aveva alternative... solo che a lui era chiaro che non c'erano alternative, agli altri no. O non in modo così netto.
La necessità ha a che fare con la conoscenza delle regole del gioco. Una rana stupida potrebbe credere che può stare sott'acqua all'infinito, ed è forse un'intelligenza molto molto profonda, che la spinge ad emergere, almeno con le narici.
Io però non credo che la rana conosca le regole della respirazione, così temo che anche per noi il senso di necessità abbia poco a che fare con la consapevolezza.
E forse tante cose che riteniamo necessarie, non lo sono affatto.
2 commenti:
povera rana, e lei che voleva solo guardarsi un po' in giro e neanche ci pensava a tutte quelle cose lì che hai detto?
solo perché lei non é consapevole o forse perché non é vittima del "pensiero che pensa se stesso"?
chi poi stia meglio, se noi o lei, é tutto da dimostrare...
...che però non ho mai sentito parlare di "uomini fritti" o di "cosce di uomo in umido", per cui forse un po' meglio noi stiamo....
sorry, mi é scappato un anonimo...
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