Quando mia figlia è contenta, lo si capisce subito, perché canta. In questo periodo la preferita fa: “C'era un ragasso, che come me, cantava i bitol e i rolli sto”. L'ha sentita qualche settimana fa, da una vecchia musicassetta. Forse la voce della signora Baez, forse quel “ratta tatta ta tara ratta ta”, ma è rimasta come rapita, ed ha voluto sapere tutto delle parole.
Cosa rappresenta una canzone, per una bimba di 4 anni e mezzo, io proprio non lo so.
Per certo a me, ed a tanti, la musica dà veramente tanto.
Quando piace, la musica la senti giusta, come lo sbadiglio quando hai sonno: dopo lo sbadiglio dormi meglio, dopo la musica, vivi meglio.
La musica serve a tutti, ed è per forza di tutti. Avete mai sentito qualcuno, dal palco, dire: “Guai se la cantate anche voi”: casomai il contrario, e se tutti la cantano con lui, è straordinariamente bello.
...altro che diritto d'autore. Io penso che il denaro ci stia trascinando in una perversione sconfinata. Abbiamo a pagamento la musica, l'acqua, tra un po', vedrete, ma davvero, anche l'aria. La perversione, è che ci sembrerà normale, come adesso la musica e l'acqua.
Secondo me (so di essere ingenuo) in qualche modo la Comunità si dovrebbe preoccupare di sostenere chi ha talento musicale, perché se lo coltiva, va bene a tutti, ma non vedo perché ne dovrebbero beneficiare gli eredi: magari sono pure stonati.
Ma vorrei tornare a questo mistero della musica, così futile, così immateriale, e così importante per la nostra vita.
Cosa succede, dentro di noi, che ci fa piacere ?
Chi ha letto altri miei post, sa che sul tema sono un fissato.. ma la mia idea ve la devo proprio dire (ovviamente potete smettere di leggere)...
beh, per me, il piacere della musica è strettamente legato al tempo, ed esattamente alla giustezza del tempo.
Provo a spiegarmi meglio: in un brano musicale, non c'è solo il tempo del ritmo, o quello più lungo delle strofe musicali: i suoni sono vibrazioni che si distinguono per il tempo che caratterizza l'oscillazione.
In una canzone si intersecano tempi scansionati in una moltitudine di regolarità, e tutti vengono riverberati dentro di noi.
Grazie a queste regolarità, che la nostra mente recepisce bene, la musica dà -al tempo che scorre- un senso inspiegabile.
La musica rende tangibile il tempo, ne scova la giustezza, e collega questa giustezza all'esperienza della vita... specie se, con la musica, ci sono parole.
E' come se la musica riuscisse a isolare, nella nostra vita, qualcosa di giusto... a chi, questo, non fa piacere ?
Una canzone stonata, una stecca in un brano, distruggono il senso di giustezza, e risultano sgradite.
Ma cos'è questa giustezza ?
Penso che il senso della giustezza sia come gli aminoacidi delle nostre proteine: siamo fatti così, c'è poco da spiegare: con poche variazioni, il senso della giustezza è uguale per tutti, come le sequenze di aminoacidi.
Ma lasciatemi fare una domanda... secondo voi, tra Giustezza e Giustizia, qual'è la distanza nello spazio dei significati ?
Entrambe, secondo me, non possono essere spiegate.
Entrambe, secondo me, non possono sottostare alle leggi dell'economia. Penso che se ci trovate uno specifico tornaconto, nell'adozione dei Principi etici di Giustizia, io credo sia stato inventato apposta, per farli digerire agli economisti.
Entrambe, secondo me, sono universali: come il senso della giustezza, anche la giustizia, è uguale per tutti, e per questo che anche la Legge dovrebbe esserlo.
Peccato che da noi, in Parlamento, qualcuno si ostini a suonare solo per sé stesso.
Le leggi le chiama “lodo”, così si capisce meno che hanno a che fare con la Giustizia...
La cosa strana, è che nessuno fa più di tanto caso alle stonature: forse perché ci sono altri, nell'orchestra dell'opposizione, che magari suonano anche peggio di lui.
Io sento una gran mancanza di scuole di canto... e voi ?
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