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domenica 23 gennaio 2011

Equivoco

Quando ci parlò di "Partito dell'amore", rimasi stupito.

"Che ci fa quella parola, sulla bocca di un imprenditore ?"

Per definizione, un imprenditore ha "scopo di lucro" ... "Date a Cesare quel che è di Cesare" ... Chi, come me, ha un'educazione cattolica, vede un confine difficilmente valicabile tra il modo dello spirito, e quello dell'economia.

"Che ci fa quella parola, sulla bocca di un uomo politico ?"

Con la seconda repubblica, si è capito che gli ideali non c'erano mai stati ... che i politici erano persone "geneticamente compromesse", che vanno tenuti sott'occhio, e di cui bisogna diffidare.

Ci stava prendendo in giro ?

No, no, adesso è chiaro di quale amore stava parlando: quello di "Bocca di rosa".
Come abbiamo fatto a non capire, che il fondatore delle televisioni con le "veline", per forza pensava all'amore prosaico ?

Con il massimo rispetto per le persone, e per la professione, credo che le intercettazioni telefoniche abbiano inequivocabilmente fotografato le signore che partecipano alle feste di Berlusconi.
Le loro conversazioni ce le presentano per quello che sono, cioè - consentitemi il linguaggio naturale, facilmente comprensibile - delle gran troie.
Ripeto: con il massimo rispetto per le persone, e per la professione.

Insomma, il granchio l'abbiamo preso noi
Lui, è da un po' che ce lo sta dicendo.

giovedì 20 gennaio 2011

Cedolare secca

Quando usano vocaboli difficili, di solito è per non farsi capire...

Parlo della tassa sull'affitto di immobili, di cui ci parlano i media.
"Cedolare secca" vuol dire che la tassa si calcola con una percentuale uguale per tutti.

Uno dice: "bello: è democratico"

Facciamo un esempio pratico: paga il 20% l'anziana signora, che arrotonda la pensione con l'affitto incassato sulla casa lasciata in eredità dal consorte, e paga il 20% il benestante sfaticato, che di appartamenti ne ha 30, ed usa il ricavo per qualche lusso in più, o per aumentare il gruzzolo.

Francamente, vi sembra ancora bello ?

Per la Costituzione non è affatto bello: ognuno dovrebbe contribuire alle spese dello Stato, in modo proporzionale alla propria capacità. L'idea - su cui tutti erano d'accordo - era che se hai un reddito alto, devi pagare di più di chi è meno ricco di te. La Costituzione non dice quanto di più, e per me va bene anche un euro, ma è giusto che paghi qualcosa di più.

Ma attenzione: nel modo con cui la notizia è stata data, sembra intendere che questa tassa prima non c'era.
Sembra una tassa che: "finalmente fa pagare chi ha rendite patrimoniali".
...
Invece c'è sempre stata: l'affitto percepito, da sempre fa parte del reddito imponibile, e si somma agli altri redditi, sui quali poi si applica una tassazione con aliquote crescenti.
Sempre meno crescenti (molti anni fa, se ricordo bene, le aliquote - per gli scaglioni più alti - superavano il 70%), ma crescenti.

Con questa norma, il reddito dell'affitto viene tassato a parte: se al ricco gli togli dall'imponibile questo reddito, glielo togli dalla fascia soggetta all'aliquota più alta. Invece di pagare -che so- il 43%, paga il 20%

A me sembra un bel regalo
Un regalo, capiamoci bene, solo per chi ha un consistente patrimonio immobiliare, su cui percepisce una consistente rendita di locazione... per capirsi - uno a caso - uno come Berlusconi.

Ne aveva proprio bisogno ?

C'è qualche giornalista che ha fatto presente che il mandrillo che ci governa vuol farsi un altro regalo ?

In effetti, potrebbe obiettare, sta solo mantenendo la promessa agli elettori: "ridurre le tasse".

Peccato che se le riducano solo a loro.

venerdì 31 dicembre 2010

Delusione

La prima volta li ho visti montare a Roma Termini. "Cavoli !" mi sono detto "maxi schermi dappertutto ... la comunicazione con i viaggiatori farà un bel passo avanti !"
Dopo diverse settimane, hanno cominciato ad accenderli ...
... che delusione ! ... solo pubblicità.

Forse qualcuno di voi ricorda quel giorno, era estate, in cui molte stazioni andarono "in tilt", credo per problemi ai sistemi di controllo del traffico. Migliaia di persone erano stipate in stazione, cercando di capire gli annunci, che non dicevano nulla di utile; fissavamo tabelloni fermi, in una bolgia irreale, ed i maxi schermi lanciavano imperterriti il loro messaggi pubblicitari.
Veniva da dire: "ma che ci faccio io qua ?"

In quel periodo, in molte stazioni, erano cominciati lavori di ristrutturazione: tanti spazi nuovi di zecca, belli, di lusso. Piano piano hanno cominciato a riempirsi di negozi: calze, mutande, videogiochi (andremo in stazione per comprarli ?). Ma del trucco mi sono accorto solo recentemente, in una giornata fredda di novembre: parlo della sparizione delle sale d'aspetto.
Mi correggo: sono sparite quelle dove di notte trovavi spesso qualche derelitto che dormiva, e ne è comparsa una, nuova fiammante, riservata ai ricchi.

Che delusione.

Chissà se avete provato anche voi questo sentimento. Me lo dite ?

Ma approfondiamo un attimo la questione.
Uno resta deluso quando ha un'aspettativa, che si rivela falsa.
Secondo me, la delusione non è un'azione passiva, ma riflessiva. Intendo dire che è un problema dell'illuso, che coltivava un'idea irreale, non di chi "lo ha deluso".
Perché mai dovrei aspettarmi che le Ferrovie dello Stato si preoccupino di "tutti" i viaggiatori ?
Forse per via della qualifica: "...dello Stato" ?
In effetti, quel nome l'hanno cambiato da tempo, ed ora si chiama Trenitalia.
Forza Italia
Stesso periodo, stessa filosofia
Privilegiare i privilegiati, illudere tutti gli altri
Farti desiderare uno status di benessere superiore, accessibile pagando.
Dare tanto ad un gruppo di pochi, mentre gli altri desiderano di passare nel primo gruppo...

Chiuse le fontanelle, comparsi i distributori dell'acqua (1,5€ per 250 ml di acqua).
Il treno dei pendolari è in ritardo, ed hai freddo ? Vai nel bar, e consuma.

Credevi che il prezzo che paghi per il biglietto, comprendesse un servizio da grande albergo ?

Ma la delusione non è affatto giustificata: cosa stiamo facendo, in concreto, per evitare che questo accada ?
Chi è disposto a rimboccarsi le maniche, per costruire il mondo che immaginiamo ?
Non c'è nessuno che "ci delude": siamo noi a vivere nelle nuvole.
Chi di noi ha il coraggio di affermare che i meccanismi economici sono ingiusti ?

Eppure i paradossi sono sotto gli occhi di tutti.

Questo è l'augurio per il 2011, che venga una stella, a farci un po' di luce, e .... che scotti un po', così ci diamo una mossa.
Un abbraccio a tutti

martedì 28 dicembre 2010

Nane

Nane e Felice erano due fratelli, ma Name era timido, ed invidiava il successo di suo fratello con le donne.
Un giorno decise di spiarlo, per capire come facesse. Si nascose ad ascoltare: "Tesoro, come sono felice di stare con te" diceva suadente alla sua ultima conquista.
Nane adesso aveva capito, ed andò subito a suonare il campanello della sua vecchia morosa: "Beh, che c'è ?" chiese lei, stupita di vedere Nane così determinato: "Tesoro" disse lui "come sono Nane di stare con te".

L'imitazione è un meccanismo insidioso.

La ripetizione ce la insegna il sole, che sorge ogni mattina.
Il tempo, in genere, propone schemi ripetitivi. Ogni cosa che oscilli, tende ad uniformare la propria frequenza di oscillazione, con le altre cose che le oscillano attorno.

Pensate se, ogni mattina, ci chiedessimo: "Ed ora ?"
Invece abbiamo già i nostri impegni, le cose da fare, gli orari...
Ma è proprio vero che sono proprio quelle le cose da fare ? Oppure è solo un meccanismo di ripetizione, insidiosissimo ?

Come con lo sbadiglio, ci contagiamo i comportamenti, e quelli di noi che fanno più fatica ad uniformarsi, li isoliamo, e li considerimo pericolosi.

Quando a scuola si studiavano le "serie" dei numeri, si entrava nel merito di cosa succedesse "all'infinito". Buffo, no ? perché sappiamo bene che non esiste.
Per quanto alto, c'è sempre un numero successivo. Perchè studiare così accuratamente qualcosa che non c'è ?
Per non parlare del tempo, quale follia più grande, di considerarlo infinito ?

E allora, perchè mai la ripetizione, e l'imitazione, ci sembrano "giuste" ?
Come fare a sfuggire da questo meccanismo insidioso ?

Ripetizione ed imitazione sono due fattori moltiplicativi, essenziali per l'economia. La produzione di "pezzi unici" ha costi elevati. I consumi, determinano profitti per il produttore, se hanno volumi elevati. La promozione pubblicitaria propone modelli da imitare. Insomma, mi sono fatto l'idea che siano la ripetizione, e l'imitazione a determinare lo sviluppo dell'economia.

Tra un po' andremo a votare. Per molti sarà disgustoso ripetere le scelte fatte nel passato.
Ma in questi mesi, lavorare per un cambiamento, chi lo fa?
E' sulla nostra inerzia che si basa chi il potere ce l'ha, e vuole mantenerlo.
"Come sono Nane a votare per te"

sabato 18 dicembre 2010

Neve

Tutto chiaro: sembra bianca, ma è rossa... sì, sì: comunista

Poi la perturbazione veniva chiaramente da sinistra, per questo ha fatto tanti danni.
E cosa sono tutte queste lamentele ? Solo perché avete fatto 24 ore in coda, sotto la neve ? Non fate i soliti disfattisti !

E poi è stata inaspettata.
A no ? Dite che si sapeva che avrebbe nevicato ?
Sì, è vero, ma se vi dicevamo che non potevamo sgombrare le strade dalla neve, perché i soldi li abbiamo spesi per altre cose, e nei posti chiave abbiamo messo i nostri amici, e i loro parenti... ci sareste rimasti male... per quello non l'abbiamo detto a nessuno.
Un'altra volta, state a casa, a guardare la TV; ve lo diciamo noi quando è ora di uscire, per andare a votare.
Vi diciamo anche per chi votare: cosa volete di più ?

martedì 14 dicembre 2010

Monarchia

Dicono che quando si fa cadere un Re, bisogna averne pronto un'altro.

Ma siamo in monarchia ?... scusatemi, ma ero rimasto che eravamo in uno stato di diritto ...

Riapplicare il diritto (i nostri diritti)

"Questione morale": detta così sembra un interrogativo
Invece è un punto esclamativo
Se oggi sono tutti ad agitarsi in Parlamento, è per un problema di disonestà !

Ma quando andremo a votare, come faremo a sapere se eleggiamo una persona onesta ?
Con questa legge elettorale, per essere sicuri di non dare il voto ad un disonesto, bisognerebbe che fossero onesti TUTTI i candidati di TUTTE le liste elettorali che sostengono la coalizione abbinata alla lista che stai votando.

Impossibile

Ma chi è quel malvagio che l'ha pensata ?
E chi sono quei pazzi che l'hanno votata ?

Io vorrei votare una persona; se altri la pensano come me, quella persona va in Parlamento, altrimenti no.
Fine
Il mio voto non può essere usato da nessun altro, perdinci !
Al massimo una persona, ed una lista

L'imbroglione a cui il perverso meccanismo elettorale darebbe il diritto di governarci si vede in pericolo, e libera i cani.
Prepariamoci ad un crescendo di aggressioni.
Come ha detto lui stesso, conosce bene i meccanismi della comunicazione televisiva.

Io intanto la tengo spenta

domenica 12 dicembre 2010

Sbadiglio

Poco fa, alla radio, hanno ricordato John Lennon, e la frase: "la vita è quello che ti succede mentre sei occupato in altri progetti"

Come dire: "Dov'è la tua attenzione ? Beh, ti stai perdendo tutto il resto"

Una vigliaccata: mica dobbiamo fare la fine di quell'asino, che è morto di fame perchè non sapeva da quale greppia mangiare...
Poche storie: la nostra vita è proprio quello che stiamo facendo, quello che mangiamo è proprio quello che diventa la nostra carne, e quello che diciamo è proprio quello che resta di noi.
Forse il resto può interessare quelli che amano i rimpianti.

Mi viene in mente un giochino, che si faceva ai tempi dei primi programmi sotto windows: il pulsante che, quando ci vai sopra con il mouse, scappa all'angolo opposto del video.
Chissà perché faceva così tanto ridere.
Una cosa così frustrante, che scappa quando quasi l'hai raggiunta.
Così drammaticamente attuale per i meno fortunati di noi.
Che ci sarà da ridere ?

Avete notato anche voi che si raccontano sempre meno barzellette ?
Qualche anno fa: "La sai l'ultima ?" era una delle prime cose che si diceva quando ci si incontrava la mattina.
Adesso le raccontano i professionisti (comici, e capi di governo (non tutti (per fortuna))), ma noi sempre meno.

Ridiamo, ma pensiamo anche che c'è poco da ridere.
Eppure riso e sbadiglio sono due cose misteriose, che ci danno benessere
per cui, se sbadigliate leggendo questi pensieri, un grazie potreste anche farmelo

venerdì 26 novembre 2010

Newton

Per ora, aiutare Paola a fare i compiti vuol dire temperare le matite colorate, ma mi aspetto arriveranno presto problemi più impegnativi.
Voi direte che è prematuro, ma un pensiero l'ho fatto, e mi è venuta in mente la lezione di fisica.

Cominciamo con la legge di Newton.

Il principio di inerzia, è il trionfo del menefreghismo: "Il tempo passa ? E chi se ne frega, io resto qua". Indifferenza totale dello spazio, rispetto al tempo.

La posizione, con il tempo, sembra non volerci avere niente a che fare.

Il fatto che un corpo in movimento continui a mantenere il suo moto, è la stessa cosa: non esiste un punto di riferimento privilegiato per misurare una posizione... "Io mi muovo rispetto a te ? Macché, sei tu che ti muovi rispetto a me". Potremmo discuterne all'infinito.
Un buon compromesso è accettare che tutto sia relativo, e quindi nulla è veramente fermo, o stabilmente in movimento.
In pratica, anche nel moto costante, il tempo è indifferente allo spazio: abbiamo solo introdotto la relatività nella misura della posizione.

Le cose si complicano parecchio se c'è di mezzo la rotazione. La posizione fatica a professare la propria indifferenza al tempo, ed i corpi tendono ad allontanari dal centro di rotazione.
A scuola la chiamavano: "forza centrifuga". Per capirsi: quella della lavatrice.

Beh, si parla di forza, per via che il corpo tende a muoversi, ma quello che può vedere un bambino, è il corpo che si muove, mica la forza.

E se invece Paola mi dicesse che è "lo spazio che si restringe ?"... Cavoli: le ho appena spiegato il moto relativo... sarebbe la stessa cosa, no ? Il corpo in realtà sta fermo, ma lo spazio si restrige, e quindi a noi sembra che il corpo si allontani.

Chi di voi è attento, dirà subito: "Hei bello, mica tutti i corpi si allontanano allo stesso modo: dipende dalla massa!".

Vero: più un corpo è pesante, più sembra aver fretta di allontanarsi dal centro.

L'entrata in campo della massa, raccontata così, sembra legata alla rotazione.
Se non avessimo fatto girare la giostra, non ci saremmo accorti della massa.
Ma come si fa a parlare della "massa", a Paola ? Lei consce il peso degli oggetti, cioè quanto impegno mettono nel loro desiderio ostinato di cadere, per avvicinarsi al centro della Terra.

Distinguere tra massa gravitazionale ed inerziale, sembra uno scrupolo da pignoli; in effetti, la loro contemporaneità, è all'origine di quel meraviglioso equilibrio ("mi allontano ? Mi avvicino ?... che faccio ?") che tiene i pianeti attorno al sole (ho letto che attorno alla Terra c'è anche un guanto spaziale, perso in una delle missioni "Gemini", che soffre della stessa indecisione).

Albertone ci ha spiegato che la gravitazione non sarebbe un "effetto a distanza", ma una deformazione dello spazio-tempo... che so, magari anche le rotazioni deformano lo spazio, in modo simmetrico.

Riuscite ad immaginare qualcosa nello spazio, che non ruoti attorno a qualcos'altro ? ...in particolare, attorno a qualcosa di "pesante" ?

Se lo state pensando, non lo penserete a lungo, perché sta già precipitando, a rotta di collo.

Mi sono fatto questa idea: la massa centrale, sembra espandere lo spazio attorno a sè, così a noi sembra che i corpi vogliano "cadere"; e la massa del corpo che gli ruota attorno, sembra comprimere lo spazio attorno a sé. L'equilibrio tra questa espansione, e contrazione determina il fatto che la Luna sembra ferma, quando ruota attorno alla terra, ma invece è lo spazio che le scorre sotto.
Detto in altre parole, è come se il corpo centrale "cedesse" spazio al corpo che gli ruota attorno.
E questo fluire é il tempo.

no ?

Sentite, forse è meglio che la fisica, alla Paola, gliela facciamo spiegare a qualcun'altro, e che io tempero le matite colorate, siete d'accordo ?

venerdì 12 novembre 2010

Troppo

Non so se è vera... me l'hanno raccontata così. Però è verosimile.

Uno dei fratelli B (non dico il nome esatto, per motivi di privacy) è un ricco imprenditore veneto.
Un giorno fa un viaggio, con un amico, in Inghilterra.
Per caso, passano vicino ad un antico castello, che attira la loro attenzione. Lo visitano, ed è veramente molto bello, ma in stato di abbandono.
Vanno nel paese più vicino, e si informano di chi fosse. Gli viene indicata un'agenzia immobiliare, perchè il vecchio maniero è in vendita.
Hanno un po' di tempo, e vanno nell'agenzia, e lì scoprono che l'imprenditore non può acquistare quell'immobile, perché... è già suo !

Buffo, vero ?

Quando fumavo, mi capitava di accendere una sigaretta, mentre già ne avevo una accesa appoggiata sul posacenere. E' anche per quello che ho smesso.

Le persone ricche, hanno molto di più di quello che possono usare. Dire che non ha senso, non è comunismo, è buon senso.
Adesso penso all'altro B, capo del governo, che a me suscita un sentimento di compassione.
Se scoprissero dei vizi, nella mia vita sessuale, io mi vergognerei...
Se tanta gente mi fosse ostile, mi sentirei un verme...

Io credo che di Berlusconi non ci dovremmo stupire troppo: è un imprenditore.
Sarebbe molto interessante un'indagine, oggettiva, sugli ambienti imprenditoriali; per la mia esperienza, il sesso non è all'ultimo posto.

Fare l'imprenditore non è uno stress da poco; ti privi di un sacco di cose: fissi obiettivi materiali... mangiare troppo fa male... tempo per coltivare relazioni normali non ce n'è... encefalo sinistro sempre in allerta... cosa resta per gratificare un essere così deformato ?

Perché stupirsi se va a puttane ?
Non lo sapevate che era un benestante frustrato ?
Che io sappia, dalle prostitute non ci vanno mica gli operai ...

Scandalosi sono quelli che gli fanno la corte. Che ronzano attorno ai suoi soldi come api.
Allora ecco che ritorno al punto: il troppo danaro.
Fa solo male, come la mia seconda sigaretta.

Io però ho smesso
Diamogli una mano, a smettere