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giovedì 14 luglio 2011

Grande Vecchio

Dopo aver letto gli articoli sui bunker massonici segreti, il backstage di Berlusconi mi ha lasciato un dubbio.
E' lui "fuori con le carte", malato, oppure c'è un mondo parallelo, a noi inacessibile, dove queste cose sono "normali", che Berlusconi -maldestro come sempre- lascia trapelare ?

Il sospetto del "Grande Vecchio" c'è da sempre, ma, secondo me, è la proiezione della nostra convinzione di impotenza. L'errore, credo, è propio quella convinzione. Noi probabilmente usiamo molto meno potenza di quella che abbiamo, ed anche molta meno creatività, ed anche molta meno intelligenza. E per giustificarci, ci piace pensare che c'è qualcuno che questi poteri ce li ha usurpati, e li usa segretamente.

Per me Berlusconi è stato descritto bene dalla moglie: un malato; esageratamente ricco, aggiungerei io.

Se io fossi un giornalista, eviterei di lasciare la porta aperta ad ipotesi complottiste, e mi limiterei ai fatti. Abbiamo visto bene, dalle intercettazioni, quale sia l'opinione che gli amici hanno di Berlusconi. Chi lo appoggia, ritiene di ricavarne un vantaggio economico. Ma il loro schema mentale, tutto sommato, non è molto diverso da quello che usiamo noi tutti i giorni.

Mi sono fatto questa idea: è il nostro schema mentale che "genera" i Berlusconi. Forse è lì l'origine del contagio. Peccato che siamo ai livelli dell'AIDS in Africa, e non ci sia il vaccino.

mercoledì 29 giugno 2011

Moltiplicazione

Basta.
I risultati dei referendum lo hanno dimostrato: si può fare.
Facciamolo per i nostri figli; ancora uno sforzo, dai !

Aboliamo la moltiplicazione.

Ma sì ! somma e sottrazione sono anche troppo. Massimo, massimo la divisione (che mi suona democratica), ma la moltiplicazione no, è troppo immorale.
8 per 5, si fa presto a dirlo, ma fare otto ore per 5 giorni consecutivi, non finiscono mai. E' più corretto dire 8+8+8+8+8, questo sì, che da l'idea di cosa stiamo parlando.

Che poi sappiamo bene che il risultato non è affatto vero: la moltiplicazione non funziona ! è rotta: se 1 kg di ciliege costa 5€, non è affatto vero che 100 kg costano 500€: sappiamo tutti che costano molto meno.

E' tutto un'imbroglio: 20% di IVA. Va beh, sull'euro del caffé, 20 centesimi te li posso anche dare, ma sul prezzo dell'automobile... piano: sono un sacco di quattrini. Che credi, che li trovo sotto il letto ?
Che la moltiplicazione sia strampalata, lo dimostra la moltiplicazione dei numeri negativi: dovrebbe venire uno stra-negativo, invece ti raccontano che diventa positivo !
Ma il massimo è il mitico "sette volte sette"; del 7 abbiamo già parlato, ma quando mettiamo in gioco la moltiplicazione, avete visto cosa viene fuori ?



Toh, un fiocco di neve...

Ve lo aspettavate ?

Che ci fa la neve nell'Eden ? Che lì fa un sacco di caldo (se no, mica se ne stavano nudi, giusto ?).

E' chiaro, quando il Creatore s'è incazzato (sui veri motivi le indagini sono ancora in corso), s'è fatto prendere dalla moltiplicazione, ed è venuto il gelo.

Per questo vi prego, tutti uniti con me, d'ora in poi smettiamola di moltiplicare, e stiamo un po' di più con i piedi per terra.

sabato 21 maggio 2011

Sara





Pensandoci bene, si direbbe proprio che non avesse il senso dell'umorismo.


O almeno così ce lo rappresentano le scritture.


Parlo di Gesù... persona straordinaria, da un sacco di punti di vista, ma -a quanto pare-piuttosto seriosa.



Strano...no ?


  • Sdrammatizzare, è un modo di aiutarsi

  • Riderci sopra, è un modo per sentirsi meglio

  • Trovare il lato buffo delle cose, è un modo per superare il dramma quotidiano



A Lui piaceva parlare, inventare storielline, ma mai, che io mi ricordi, che ci si potesse far sopra una bella risata.



Tale e quale suo Padre.


Quando l'angelo disse ad Abramo che sua moglie avrebbe avuto un figlio, Sara rise divertita (era come dire che Napolitano vincerà alle prossime olimpiadi).



La sua risata, per nulla offensiva, dimostra che il senso dell'umorismo c'era anche a quei tempi.



Ma è stata subito ripresa: "Perché ridi ?"







Alle volte me lo chiedo anch'io: "Perché ridiamo ?"







giovedì 21 aprile 2011

Spiragli

Vi ricordate quando gli infissi non erano così precisi come oggi, e restava sempre una fessura ? E dalla fessura, d'inverno, filtrava una lama d'aria fredda.
Non era necessario che la fessura fosse larga, per sentire lo spiffero: era il mondo esterno che spingeva, per entrare a tutti i costi, fastidiosamente.

Le fessure sembrano un'imperfezione essenziale per la contaminazione (non credo fosse enorme quella di Fukushima).

Ma uno spiraglio è anche un segno di speranza. Dalla stanza buia, uno spiraglio lascia intravedere il sole.
Quando capita che nelle imposte c'è un piccolo buco (come quando le tapparelle erano in legno) quel buco proietta -contro il muro di fronte- il mondo esterno, capovolto.

Lo spiraglio é anche quella fessura, nella porta socchiusa, che permette di intravedere di là, senza ancora andarci, come talvolta fanno i bambini, quando spiano gli adulti. Mi sono fatto questa idea: spiraglio, e soglia sono assieme l'anticamera del cambiamento.

Noi siamo stati concepiti da una fessura, e quando siamo usciti di , e ci siamo trovati di qua, l'abbiamo considerato l'inizio del nostro tempo.
Non s'è spalancata nessuna porta quando siamo venuti al mondo: ci siamo scivolati dentro.
Quello che per noi è stato un passaggio fondamentale, è iniziato con una piccola fessura, che ha messo in contatto due mondi destinati a mescolarsi.



Quando guardo Paola, la nostra figlia più piccola, mi chiedo quale potrebbe essere il futuro del pianeta che la ospita.
Mi sono fatto l'idea che gli sviluppi non si annunceranno in modo roboante. Solo i disastri si presentano in quel modo. Credo che dovremmo prestare attenzione alle fessure, ed a quello che si annuncia di là, dove tra poco, inevitabilmente, scivoleremo.

Siamo sulla soglia, e qualcuno si affanna forsennatamente a cercare di tappare la fessura, mentre forse sarebbe il caso di spalancare le finestre, e lasciare che l'aria si manifesti.

Poco fa passavo per la stazione di Padova, e c'erano le camionette di militari. Nei marciapiedi c'erano dei funzionari della polizia ferroviaria, con vistosissimi maganelli.
Immigrati da cacciare. Ministri folli, che aprono la stagione di caccia all'immigrato.

Mi è venuta in mente la mobilitazione che ci fu ai tempi del rapimento di Aldo Moro. Dimostrazione di forza altrettanto vana. Chi di voi si sente rappresentato da istituzioni gestite in questo modo ? Chi starebbero proteggendo ?
Che io sappia, i ladri sono quelli che si arricchiscono. Per cercarli io comincerei con quello più ricco di tutti. Quelli poveri, casomai, sarebbero da aiutare.

Peccato non si possa fare un referendum popolare per sciogliere il parlamento.

giovedì 17 marzo 2011

Viva l'Italia

Viva l'Italia !
E viva anche gli italiani.

Beh, non esageriamo... quasi tutti
Distinguiamo: dei giornalisti che non ammettono l'evidenza, farei a meno
Dei politici arroganti, farei a meno
Di quelli che si credono più furbi (ed in genere, ahimé, dimostrano di esserlo), farei a meno
Di quelli che fanno finta di non capire, farei a meno


Ma ora smetto, se no finisce che farei a meno anche di me..

Comunque ho sentito tanta voglia sincera di fare festa.
Come se ci fosse ancora la speranza che le cose cambino
Come se ci fosse un altro pianeta, vicinissimo, ed il fatto di restare ostinatamente in questo, fosse solo un brutto sogno.

Penso che il sentimento nazionale sia un po' antiquato, perché ignora i progressi fatti per l'abbattimento dei confini. Progressi consolidati, difficilmente rinegoziabili.
Però mi sento ugualmente di commemorare questa ricorrenza "nazionalista", per ricordare che chi si è battuto per l'Italia, lo faceva proprio per abbattere dei confini, e non per crearne di nuovi.
Ed anche quelli che si sono battuti per l'Italia repubblicana, e la nostra Costituzione, l'hanno fatto per migliorare i rapporti tra le persone, non per interesse personale.

Si sono battuti, credo, con sentimenti simili a quelli di quei poveri ragazzi in Libia, che stiamo lasciando soli, di fronte al potere di un miliardario, arrogante e folle.
Si vede che ai miliardari, arroganti e folli, ci abbiamo fatto il callo.

lunedì 14 febbraio 2011

Festa


In questi giorni si discute se fare festa il 17 marzo, o far finta di niente.


Qualcuno dice che lavorare un giorno di meno sarebbe un bel problema (avete notato ? in genere, chi parla così é... benestante).
Secondo costoro, è come se avessimo un sacco di ordini, tanto da non starci dietro con la produzione. A me ha sorpreso, perché invece avevo capito che c'erano disoccupati, cassa integrazione, e gente che non si sa cosa fargli fare ...


Ma non era di questo che volevo parlare, scusatemi... mi piacerebbe invece dirvi cosa mi viene in mente, parlando di "festa".


Il brevetto, direi, spetta al Creatore, per la grande intuizione che ebbe, dopo 6 giorni di lavoro, di riposarsi.


Da allora, la settimana è diventata una misura universale del tempo, conosciuta ed apprezzata in tutto il mondo.


Ma perchè proprio 7 giorni ? Vorrete mica dirmi che ha preso un numero a caso...?


Se siete curiosi di sapere come la vedo io, ve lo posso dire ...


Bene; dell'importanza del 3, ho parlato in un'altro post, e credo non sia necessario convincervi del fatto che il 3, é quello che più di tutti si dà le arie da "perfettino".
Poi tutti sanno che al Creatore, il tre si addice in modo particolare ("uno e trino") .
Quando s'è pensato di creare l'uomo, ha fatto una specie di sdoppiamento ("a sua immagine e somiglianza").


Ora, provate ad applicare al 3 una trasformazione simmetrica; la più semplice: che ogni punto vada dalla parte opposta.




Se lo fate su un piano, viene fuori un esagono, ma se il piano si sposta, si forma semplicemente un altro triangolo, ribaltato.
Osservando bene, si vede comparire un settimo punto, centrale tra i due triangoli.




E' il punto di contatto tra due piramidi simmetriche. Cioè, quando hai fatto il 6, hai fatto -"a gratis"- anche il 7 .


Per questo, immagino, il Creatore s'è riposato il settimo giorno: l'aveva già fatto facendo gli altri 6.


Il settimo punto, centrale, è il "completamento" del "completo". Mi spiego meglio: è il completamento del 3 -già perfetto per conto suo- con il suo simmetrico... che dire: più completo di così.... !


E non occorre fare nulla per averlo ! Hanno fatto tutto gli altri 6.


Beh, per la verità un ingrediente segreto l'abbiamo messo, ed è lo spostamento del piano. Avete capito bene dove voglio andare a parare... il tempo. Daltronde, che senso avrebbe riposarsi, se non ci fosse il tempo ?


Va bene, va bene, la smetto: so che non vi ho convinti... pazienza, però, se ci pensate, la festa non è tale, se prima non avete "concluso" qualcosa.
Volete un esempio ?
Immaginatevi, il venerdì pomeriggio, con un problema improvviso.



Che fate ?


E' vero o no che vi affrettate a telefonare a qualcun altro, per passargli il problema ? Eppure sappiamo benissimo che sarebbe le stessa cosa rimandare a lunedì mattina...


Che festa sarebbe, con le cose lasciate a metà ? La festa è contemplazione di qualcosa di concluso, proprio come ha fatto il Creatore.






Per questo l'Unità d'Italia ha senso festeggiarla: è conclusa (oh... mica ci sarà qualcuno che sta pensando ad altre conquiste, spero...).


Bene, essendo conclusa, sarebbe anche il momento giusto per cominciare con le divisioni, no ? Questo è rivolto a voi, seguaci di Bossi... pensateci un attimo: possiamo far festa tutti assieme !

venerdì 4 febbraio 2011

Tutti insieme

Poco fa mi è venuto in mente un episodio, accaduto anni fa.
Gironzolavo in attesa del treno, ed avevo acquistato dei libri, con l'intenzione di regalarli.
Quando infine il treno è arrivato... il sacchetto con i libri è rimasto in sala d'aspetto, ed a casa si son dovuti accontentare del pensiero...

Bene, quello che trovo strano, è che per un po', poco fa, ho cercato di ricordare i titoli di quei libri.

A voi non sembra assurdo ?

Quei libri non verranno ritrovati, non li regalerò più, li avevo scelti tra quelli proposti dal caso (un negozio a caso, vicino ad una stazione qualunque) ... che importanza può avere saperne i titoli ?

La mia mente però, ha cercato di completare il tassello mancante, totalmente inutile, come tutti gli altri del puzzle.

Quello che è grave, è che la mia mente questo scherzo, credo, non l'ha fatto solo poco fa... temo che sia un suo vizietto.

La mente cerca una "giustezza" ... direi... per deformazione professionale, e lo fa nelle cose più assurde.
Allineiamo distrattamente le posate, raddrizziamo un quadro storto ... e sembriamo non vedere le "ingiustezze" (ingiustizie) più grosse.

Le azioni delle nostre giornate, sono un continuo posizionamento di tasselli di puzzle: ogni azione ci sembra l'azione giusta (giusto alzarsi, giusto fare colazione, giusto andare a lavorare e via dicendo), ma il puzzle che stiamo costruendo non è quello che vorremmo (almeno voi, ne avete uno, vero ?), né probabilmente lo vedremo mai concluso.

Come una canzonetta, ci facciamo prendere dalla melodia, ci emozioniamo alle parole, ci lasciamo coinvolgere dal ritmo, riusciamo a prevedere le battute ... partecipiamo ...

...ma è solo una canzonetta !
pochi minuti, e sarà terminata.


Va beh...
Dato che ci siamo, però, che ne dite ... vale la pena cantare, no ?
Su dai, tutti insieme !

domenica 23 gennaio 2011

Equivoco

Quando ci parlò di "Partito dell'amore", rimasi stupito.

"Che ci fa quella parola, sulla bocca di un imprenditore ?"

Per definizione, un imprenditore ha "scopo di lucro" ... "Date a Cesare quel che è di Cesare" ... Chi, come me, ha un'educazione cattolica, vede un confine difficilmente valicabile tra il modo dello spirito, e quello dell'economia.

"Che ci fa quella parola, sulla bocca di un uomo politico ?"

Con la seconda repubblica, si è capito che gli ideali non c'erano mai stati ... che i politici erano persone "geneticamente compromesse", che vanno tenuti sott'occhio, e di cui bisogna diffidare.

Ci stava prendendo in giro ?

No, no, adesso è chiaro di quale amore stava parlando: quello di "Bocca di rosa".
Come abbiamo fatto a non capire, che il fondatore delle televisioni con le "veline", per forza pensava all'amore prosaico ?

Con il massimo rispetto per le persone, e per la professione, credo che le intercettazioni telefoniche abbiano inequivocabilmente fotografato le signore che partecipano alle feste di Berlusconi.
Le loro conversazioni ce le presentano per quello che sono, cioè - consentitemi il linguaggio naturale, facilmente comprensibile - delle gran troie.
Ripeto: con il massimo rispetto per le persone, e per la professione.

Insomma, il granchio l'abbiamo preso noi
Lui, è da un po' che ce lo sta dicendo.

giovedì 20 gennaio 2011

Cedolare secca

Quando usano vocaboli difficili, di solito è per non farsi capire...

Parlo della tassa sull'affitto di immobili, di cui ci parlano i media.
"Cedolare secca" vuol dire che la tassa si calcola con una percentuale uguale per tutti.

Uno dice: "bello: è democratico"

Facciamo un esempio pratico: paga il 20% l'anziana signora, che arrotonda la pensione con l'affitto incassato sulla casa lasciata in eredità dal consorte, e paga il 20% il benestante sfaticato, che di appartamenti ne ha 30, ed usa il ricavo per qualche lusso in più, o per aumentare il gruzzolo.

Francamente, vi sembra ancora bello ?

Per la Costituzione non è affatto bello: ognuno dovrebbe contribuire alle spese dello Stato, in modo proporzionale alla propria capacità. L'idea - su cui tutti erano d'accordo - era che se hai un reddito alto, devi pagare di più di chi è meno ricco di te. La Costituzione non dice quanto di più, e per me va bene anche un euro, ma è giusto che paghi qualcosa di più.

Ma attenzione: nel modo con cui la notizia è stata data, sembra intendere che questa tassa prima non c'era.
Sembra una tassa che: "finalmente fa pagare chi ha rendite patrimoniali".
...
Invece c'è sempre stata: l'affitto percepito, da sempre fa parte del reddito imponibile, e si somma agli altri redditi, sui quali poi si applica una tassazione con aliquote crescenti.
Sempre meno crescenti (molti anni fa, se ricordo bene, le aliquote - per gli scaglioni più alti - superavano il 70%), ma crescenti.

Con questa norma, il reddito dell'affitto viene tassato a parte: se al ricco gli togli dall'imponibile questo reddito, glielo togli dalla fascia soggetta all'aliquota più alta. Invece di pagare -che so- il 43%, paga il 20%

A me sembra un bel regalo
Un regalo, capiamoci bene, solo per chi ha un consistente patrimonio immobiliare, su cui percepisce una consistente rendita di locazione... per capirsi - uno a caso - uno come Berlusconi.

Ne aveva proprio bisogno ?

C'è qualche giornalista che ha fatto presente che il mandrillo che ci governa vuol farsi un altro regalo ?

In effetti, potrebbe obiettare, sta solo mantenendo la promessa agli elettori: "ridurre le tasse".

Peccato che se le riducano solo a loro.