Un altro rapporto è giunto all'avamposto 10BA7.
Questo è un plico pesante con l'etichetta dell'indirizzo applicata con cura dove la carta finisce.
Ogni giorno qui passa un identico pacco, il cui colore familiare può cambiare ogni tre o quattro mesi, quando termina la scorta della carta da pacchi.
Noi dell'avamposto dovremmo solamente rilevarne il transito, leggendo il codice a barre, e separare quelli che -come questo- sono indirizzati alla Direzione Centrale del Nucleo Operativo.
Noi della stazione dovremmo ignorare il contenuto della merce in transito, e manipolare quegli oggetti con l'indifferenza delle macchine.
Questo ovviamente non avviene, e per questo gli spedizionieri legano il plico con dello spago, e lo stringono con particolare cura, ma noi sappiamo bene come fare per frugare dove ci interessa.
Ora sta tramontando il sole sulle mie mani che stanno staccando i sigilli e svolgendo la carta marrone.
Nel cielo stanno sfrecciando le rondini mentre svolgo i fogli del rapporto, ed un po' di brezza fa rotolar via lo spago.
Qualcosa da leggere anche stasera -mi alzo arrotolando le carte- altre informazioni che non arriveranno mai alla sede centrale, ad aumentare i vuoti d memoria dell'intero sistema informativo.
Non so perchè ti racconto queste cose, io che sono un semplice impiegato della stazione 10BA7, con funzione di controllore di intertappa.
Non so neppure perché ogni tanto ci comportiamo così, in questa stazione sperduta nel nulla, nè come mai da questo vuoto non giungano altro che plichi, come quello.
Fatto sta, che quando ho visto il tuo indirizzo su uno dei fogli che stavo leggendo, ho capito che dovevo scriverti.
Bene, ora ti ho scritto
1 commento:
Bello! Dovresti sfogare la tua creatività e scrivere qualcosa di più lungo ed articolato secondo me, scrivi bene e vista la media degli orari in cui lo fai credo sia un modo per scaricare e rilassarsi il che non guasta. PROVA, mal che vada non lo pubblica nessuno ma ti sei divertito...e se andasse invece bene? PENSACI almeno, magari viene fuori che ti sei fatto la pensione integrativa...in ogni caso almeno un lettore lo avresti e se non và puoi sempre pubblicarlo in rete.
Questo potrebbe andare in una raccolta di racconti brevi assieme al frigorifero col titolo "coscienze" o qualcosa di simile per esempio, ma penso che con la giusta ispirazione potresti cimentarti anche in un progetto più lungo e complesso, insomma un romanzo vero e proprio...certo non pretendere di farlo in una sola notte!
un bacione Tatolina
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