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domenica 27 ottobre 2013

Cappelloni

Recentemente mi è capitato di fare una rimpatriata con compagni dell'università, che non vedevo da più di trent'anni.  E così mi è capitato di tornare con la memoria a tanti anni prima.
L'ho trovato un esercizio lieve, e piacevole, non sembra anche a voi ?

Terzani riferiva che, nella cultura giapponese, a 60 anni inizia una seconda vita.
Secondo me è piuttosto di un cambio di direzione, come un cerchio, che comincia a chiudersi.

Nulla di strano quindi che tornino facilmente i ricordi della giovinezza, e che sia più facile entrare in sintonia con i più piccoli

A proposito di cerchi che si chiudono, ho pensato a com'è difficile accettare la conclusione di un'esistenza, mentre dovrebbe essere il verso naturale delle cose.

E mi è venuto in mente che c'è un qualche teorema che dice che non si può pettinare una "sfera pelosa", cosa che invece è possibile per un cerchio.



Come se noi fossimo passati dal cerchio alla sfera, e questo ci incasina.
La conquista della nuova dimensione, crea qualche complessità insanabile.
Quando nei vangeli si dice "beati i poveri di spirito" forse si suggerisce di evitare il salto di paradigma, tra una esistenza elementare, e quella dominata dalla corteccia, salto ormai conclamato.
Non è che sia proibito, ma fortemente sconsigliato:  "peggio per noi", come quando nell'Eden i nostri progenitori cercarono di somigliare al Creatore.
Il danaro misura ogni azione umana; le tentazioni sono state sdoganate, e vanno in onda continuamente, tra uno spettacolo per bambini, e le notizie del TG.
La difficoltà odierna, relativa all'accettazione della morte, è forse conseguente a questo salto di paradigma, e facciamo fatica a chiudere il cerchio, perché c'è una rosa, nella nostra esistenza, che non riusciamo a pettinare.

Allora forse è meglio restare spettinati, come quando ci qualificavano "cappelloni".

1 commento:

tatolina ha detto...

Ciao, forse fai fatica ad accettare la fine di un'esistenza, perché in realtà non è il verso naturale delle cose, o meglio: lo è adesso, ma non è sempre stato così e soprattutto non è così che dovrebbe andare.
A questo proposito bella l'immagine del cerchio che si chiude, prova un po' a torcerlo sul suo centro e vedi cosa ottieni: ti ritrovi col simbolo dell'infinito.
Non a caso la Bibbia dice:''il tempo infinito hai posto nel cuore dell'uomo''. Significa che in cuor nostro aneliamo la vita eterna che abbiamo perso nel giardino dell'Eden: ''se mangerai di quel frutto morirai'', ed ovviamente senza pensare alle conseguenze...
Hai ragione quando dici non proibito, ma fortemente sconsigliato, effettivamente abbiamo il libero arbitrio quindi "tutto mi è lecito, ma non tutto è per il mio vantaggio'' mi pare lo dicesse l'apostolo Paolo, significa che possiamo fare tutto quello che vogliamo, ma certe cose hanno poi conseguenze negative, altre positive e i consigli nella Bibbia servono proprio a evitare le conseguenze negative!
La difficoltà dell'accettazione della morte è perché in origine non era previsto che morissimo, poi è andata come è andata ma il desiderio dell'eternità ce lo ha messo nel cuore affinché ci rendessimo conto che non è così che deve andare.
Il fatto che il denaro misuri ogni azione umana; le tentazioni siano sdoganate, e vanno in onda continuamente, tra uno spettacolo per bambini ed il TG... e qui ho ripreso lettera per lettera ciò che hai scritto tu, se non te ne sei accorto... è perfettamente il segno dei tempi come descritto nelle Scritture più di 2000 anni fa da Gesù.
Abbiamo mangiato la mela ed ora ci crediamo Dei in terra, ma la verità è che ci è stato solo dato tempo per dimostrare di cosa siamo capaci, ma era già previsto che saremmo arrivati a questo punto.
Il vero Dio ha creato i cieli e la terra...
Noi miriamo a scoprire i cieli ed intanto distruggiamo la terra...
Attenzione però è già previsto un intervento perché la terra non deve essere distrutta e ''deve sussistere a tempo indefinito'' ed è previsto che ''sarà ridotto in rovina chi rovina la terra ''.
Mi sa che la tua metafora della sfera pelosa che non riesci a pettinare è proprio azzeccata, solo che la rosa ha un nome: Geova.
Ti chiedo scusa perché questa volta mi sono dilungata più del solito, ma è sempre un piacere commentare un tuo post.
Spero di averti dato materiale su cui meditare.