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mercoledì 5 giugno 2013

Tutti no

Alle volte, più che "spiegare" ad un bambino, sarebbe semplicemente da imparare da loro.

Ad esempio, una volta mia figlia Paola, piccina, trovò una farfalla.
Era immobile.
"Guarda" mi disse "sta dormendo".
"No, sai" la corressi io "probabilmente è morta".
Mi accorsi che l'idea l'aveva rattristata, e cercai di generalizzare: "E' normale, sai, tutti gli animali prima o poi muoiono; anche noi. Tutti moriamo".

Lei mi ha guardato negli occhi: "ti sbagli papy: qualcuno sì, tutti no"

Lei era sul presente: se io e lei eravamo vivi, non era vero che tutti si muore.

Era la mia idea, che andava a sondare fatti futuri, non accaduti, ad essere sbagliata


2 commenti:

Giangi ha detto...

I bambini sono naturalmente nel presente. Quando vogliono una cosa la vogliono subito, domani non esiste. Quando provano una emozione tutto il loro mondo è quell'emozione.
Poi crescendo si comincia a guardare indietro e davanti, e ci si dimentica del presente che in effetti è l'unica cosa che esiste realmente.
Il passato è passato, il futuro non è detto che ci sarà.
E così ci perdiamo la vita.
Come diceva forse John Lennon "la vita è quella cosa che ci accade mentre siamo occupati in altri progetti".
Giustamente a volte dovremmo imparare dai bambini.

Roberto Montanari ha detto...

C'era un altro che la pensava così, e l'hanno messo in croce.
Bisogna che stiamo attenti...