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martedì 18 giugno 2013

Sorella Luna

Quel chiarore tra gli alberi, era la luna che occhieggiava.
Nella notte, quella era l'unica luce;
il cielo nuvoloso e le fronde ne nascondevano il contorno, ma lei era riconoscibile:
la luce della luna è bianca...
"quel" bianco era indizio decisivo.
Mentre camminavamo, la luna entrò nei nostri pensieri
"Se noi vedevamo lei, allora lei poteva vedere noi".
"Ciao Luna" dicemmo tutti senza aprir bocca, confortati da quella presenza silenziosa.

Non era una foresta, quella che attraversavamo, ma un parco, in mezzo alla città.
Non stavamo camminando verso avventure, ma verso casa, e, probabilmente, una televisione accesa.

Non è per il tempo che gocciola in questo modo (se non si secca)
Non è il tempo sprecato che mi rattrista

ma il timore che lei, non riconosca più d'esserci sorella

2 commenti:

Giangi ha detto...

E' il tempo sprecato che mi rattrista...
le occasioni perse...
le amicizie trascurate...
gli amori finiti...
le gioie dimenticate...
questo tempo che gocciola, certo, anche...

... così impari caro fratello....

Roberto Montanari ha detto...

A dire la verità, sto gocciolare non mi rattrista
Davvero
Mi scoccia proprio
Ma dico io, sto Creatore, non era meglio se il figlio lo faceva studiare da idraulico ?
Serrava una volta per tutte i rubinetti...
T'immagini ?
N'Apocalisse !