La prima cosa che fa Paola, appena sveglia, è chiamare.
I cuccioli sono sempre molto legati ai genitori.
Ma cos'è un legame ?
Qualcosa che "unisce" ?
Una connessione che contiene energia (o significati) ?
Prendiamo il legame tra due atomi in una molecola: è qualcosa che li fa stare in determinate posizioni ... riduce lo spazio delle possibilità.
Più forte è il legame, più improbabile -per i due atomi- allontanarsi.
Parlare di forza di legame, o di improbabilità dell'allontanamento, è la stessa cosa.
Immaginare un "ruolo attivo", di una forza che "tiene unito", è solo un modo di descrivere la vicinanza. Tirare in ballo le forze, è un vizio che -secondo me- converrebbe abbandonare.
La domanda successiva, infatti, diventa subito: "e che cos'è questa forza ?", e siamo daccapo... non abbiamo chiarito proprio nulla !
Pensate alla pallina della roulette, che gira attorno all'asse, ma non più di quanto il bordo le consenta. Se non vedessimo il bordo, inventeremmo una forza speciale, che agisce sulla pallina e l'attira verso l'asse. L'asse, in questo caso, non c'entra proprio nulla: è solo un luogo geometrico.
L'energia che passa nella connessione, è solo un modo di rappresentarci il vincolo.
Il significato che passa nella connessione, è solo un modo di escludere altri significati, ed allontanarci dal caos.
I legami sono utili:
- L'ancora, è utile alla barca.
- Un legame di parentela, può dare sicurezza.
- Un contratto, è un legame alla base del commercio.
- Un legame tra due concetti, può anche farci ridere.
- Il matrimonio, beh, è lecito avere dei dubbi...
Ma il legame è legato al tempo. Ogni legame -prima o poi- scade, o si allenta, o si rompe.
L'improbabilità dell'allontanamento non vuol dire "mai".
E cosa c'è oltre il legame ?
Perché tentenniamo quando ci sarebbe da recidere un legame ?
Paura, vero ?
Già, ma di cosa ? del Caos ? dello spazio di possibilità che si aprirebbe improvvisamente ?
Forse, quello più difficile da recidere è il legame con questa terra.
All'idea della morte ci ribelliamo, come se ci stessero togliendo un diritto acquisito.
Non ci sono diritti acquisiti, dovremmo saperlo bene: oggi basta un decreto legge...
2 commenti:
Riflettevo proprio stamattina su qualcosa di simile, e cioé sull'attaccamento.
Legami... attaccamento.....
Attaccamento... stare attaccato..... sto attaccato a qualcosa (o a qualcuno) perché questo qualcosa ha un valore per me, perché mi fa stare bene.... perché ne ho bisogno... perché senza questo qualcosa starei sicuramente peggio..... perché non potrei proprio vivere senza.....
i bambini si attaccano ai genitori..... i genitori ugualmente si attaccano ai figli.... i mariti alle mogli e viceversa.....
ci attacchiamo agli animali, al nostro cane, al gatto, al cavallo.... a volte anche ad animali che non suscitano particolari emozioni.... alle galline...
ma ci attacchiamo anche alle cose
ci attacchiamo ai luoghi, alla nostra casa, alla nostra camera, a quel preciso angolo del nostro divano, quello nel quale stiamo proprio bene e ci sentiamo protetti...... ci attacchiamo al nostro giardino, ai nostri fiori.... ai nostri libri, ai nostri CD....... alla nostra automobile.... alla nostra bicicletta...
e quando siamo obbligati a "staccarci" da qualcuno o qualcosa alla quale eravamo attaccati, soffriamo.... e più eravamo attaccati, e più soffriamo.....
e spesso ci attacchiamo anche alle nostre idee, proprio perché sono le nostre idee, rappresentano noi stessi e la nostra capacità di pensare, in qualche modo danno concretezza al nostro esistere in questo mondo, ci identifichiamo in esse, e facciamo una grande fatica a staccarcene......
anzi, nel caso delle idee, poiché non sono i fatti della vita che ci obbligano a staccarci da loro come per le persone, gli animali e le cose, ma dipende solo da noi il volerlo fare oppure no, quasi sempre non ce ne stacchiamo mai.....
io credo che la vita a volte ci obblighi alle separazioni da ciò a cui siamo attaccati proprio per consentirci di renderci conto dei nostri attaccamenti, per aiutarci a superarli, in qualche modo per darci una opportunità di "liberazione".....
Buddha insegnava che l'origine del dolore negli essere umani sta proprio nell'attaccamento, e che solo se ci liberiamo dagli attaccamenti possiamo giungere alla eliminazione del dolore....
ed in fin dei conti alla fine della nostra vita dovremo sperimentare anche il momento della morte, e in quell'occasione dovremo "staccarci" da tutto ciò a cui siamo "attaccati"....
dovremo staccarci anche da ciò a cui siamo più attaccati, e cioé dalla nostra vita....
e dunque perché continuare ad attaccarci a persone e cose ben sapendo che alla fine tutto dovremo lasciare?
Una volta m'è capitato (ma sarà capitato anche a voi) di staccare del nastro adesivo, che si era appallottolato. Lo toglievi, e restava attaccato al dito; lo toglievi con l'altra mano, e restava attaccato all'altra mano; allora agitavi le mani, si staccava, e si attaccava a qualcos'altro; allora cercavi di prenderlo per buttarlo via, e ti si riappiccicava di nuovo.
Alla fine cercavi di farlo attaccare al bordo della pattumiera, chiudendo il coperchio, sapendo bene che si sarebbe attaccato anche lì... ma -santa pace- poi sarebbe stato un problema di qualcun'altro.
Quello che volevo dire, Giangi, è che alle volte mi sembra che con i miei attaccamenti sia proprio così...
Maledetto l'inventore del nastro adesivo (un vero scocciatore)
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