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venerdì 26 febbraio 2010

Uno

Paola sta imparando a scrivere le lettere ed i numeri.
L'uno per lei è la "I" con il naso.

Avete mai notato quant'è brutto l'uno ?
Impettito come un palo, con quel nasone spiovente.
Si vede che è solo.

Essere l'uno non dev'essere facile.
"Sei il primo"; sì, ma ditemi, se non c'è il secondo, che gusto c'è ?

Immaginatevi un punto nello spazio vuoto.
Non si può neanche girare, perché se lo fa, non sa se si è girato o meno.
Che vita è senza un secondo come riferimento ?
Parli, e sei l'unico che ti ascolta.
Dimagrisci e nessuno se ne accorge... neppure tu !

Anche il Creatore, dopo un po' si è stufato (e si che lui la pazienza la fabbrica), ed ha fatto l'uomo.
Poi ci ha preso gusto, ed ha fatto anche la donna.

Ed ecco comparire il numero 3, che con l'uno sembra quasi un tutt'uno.
Uno e trino, no ?

Ma la promiscuità tra l'uno ed il 3, mi vien da dire, è ancora più stretta che tra l'uno ed il due.

Il due è facile: l'uno dopo un po' si stufa di star da solo, e si divide in due: mitosi (fece l'uomo a sua immagine).
Così in due te la spassi un po'...ma... attenzione ! dopo, viene il 4, e non il 3...

Il 3, piuttosto, sembra quasi venire prima dell'uno.

Quando pensavamo che il protone avesse carica 1, ed il neutrone 0, non sapevamo che erano fatti di quark: 2/3 + 2/3 - 1/3 = +1 il protone, 2/3 -1/3 -1/3 = 0 il neutrone...

L'1 non c'è proprio, ma solo le sue possibili divisioni per 3 (2/3 ed 1/3, e stop).

Vuoi mettere, il 3, con le sue belle rotondità, rispetto a quel palo dell' 1 ?

Anche perché si dice 1, ma - sotto sotto - ci vuole anche il -1.
Cioè, se puoi mettere, devi poter anche togliere, no ?
E se il -1 arriva prima dell'1, fa come una buchetta, l'1 ci casca dentro, ed ecco fatto lo zero.
Cavoli: di nuovo il 3: -1, +1 e 0.

Vedi che non puoi pensare l'1, senza avere in mente anche il 3 ?

Ho una proposta, cominciamo da 3, e l'1 ed il 2 ci riposiamo
Vi va ?

venerdì 12 febbraio 2010

Tracce

Facevo una passeggiata con Paola, ed aveva nevicato da poco. "Guarda, è passato un animale di qua, seguiamolo".

Le tracce sono il segno del passaggio.
Le lascia l'auto sul terreno fangoso, o l'anatra sullo stagno.

Beh, magari quelle dell'anatra sull'acqua, sono un po' più "volatili", ma via, nessuna traccia è per sempre..

Tracce le lasciano le particelle nella camera a nebbia, quando velocissime l'attraversano
I fisici fotografano la nebbiolina condensata al loro passaggio, studiano lo scatto, e commentano qualcosa del tipo: "Ecco, questo è un positrone"...

... ma quello non è il positrone, è solo la traccia del suo passaggio.
La particella, in quanto tale, è difficile fotografarla, perché non esiste da ferma.


Il presente è il punto di contatto tra te ed il tempo, che ti scorre sotto.
Tu non sei la traccia che lasci sul tempo, ma quella, forse, è la cosa più reale di te.


Ma "tracce" sono anche lo stronzio nell'acqua minerale: non si può dire che non c'è, ma neanche quanto ce ne sia.

Il nostro passaggio sul tempo, è poco più di una traccia.
Pensa quanto poco siamo noi

venerdì 5 febbraio 2010

Tasse giuste

Visco diceva che pagare le tasse è bellissimo.
Sicuramente la frase è paradossale, ma poco fa ho avuto la quarta telefonata della giornata (e sono le ore 11), da parte di quelle sfortunate impiegate (a tempo determinato), che hanno il compito di cercare spillarti quattrini con un contratto che non ti interessa (principalmente telefonia ed energia, ma anche altre carabattole).

Allora ho pensato: "cavoli, ci vuole una tassa !"

Tremonti, ascoltami: una bella tassa su ogni telefonata con scopo commerciale: 10 € a chiamata.

Si fa così: ogni azienda dovrà avere un elenco dei suoi corrispondenti abituali (chi non ce l'ha ?); l'azienda deve informare le persone contenute nell'elenco, e queste ovviamente hanno il diritto di richiedere di farsi cancellare dall'elenco (che poi è la norma sulla privacy... non c'è già ?);
L'elenco va comunicato al provider telefonico, in modo che non addebiti la tassa, quando si chiamano i corrispondenti abituali.

Questo ovviamente solo per le utenze intestate ad aziende.
La richiesta di cancellazione dall'elenco la si farebbe al garante, che la notificherebbe ai provider telefonici, che tartasserebbero l'azienda che tenta di ignorare le proteste delle sue vittime.
Credo di aver chiesto parecchie decine di volte che mi togliessero dagli elenchi, e quasi sembrava che per ritorsione si accanissero ancora di più sul mio numero telefonico !

Una tassa di 10€ sul diritto di disturbare.

Quando ricevessi una telefonata di quel tipo, mi consolerei pensando: "Beh, almeno versa 10 € a favore di quelli che hanno perso il posto di lavoro".

Sarebbe una tassa benedetta dalla stragrande maggioranza degli italiani ! (cavolo: Visco aveva ragione !)

Che ci vuole per farla ?
Facciamo un po' di casino perché la facciano ?
Dai !
Garante, dove sei ? Batti un colpo