Ad un certo momento, arriva il proprio turno.
Per qualsiasi cosa
Quando si giocava, da bambini, c'era “la conta”: una lunga filastrocca che aveva lo scopo di rendere casuale la scelta di uno di noi, per il ruolo meno piacevole del gioco.
Quando toccava a te, non potevi rifiutarti.
Oppure all'ora di ginnastica: tutti in fila davanti all'attrezzo... l'esercizio lo fa un tuo compagno, poi un'altro, poi un'altro, ed alla fine … tocca a te.
Sei tu che lo devi fare.
Se sei preparato, non è difficile, ma non è come vederlo fare ad un'altro. E' tutta un'altra cosa.
Anche per cose meno importanti, come salire sull'autobus: prima si aspetta, si guardano gli altri che salgono, ma poi lo devi fare tu il movimento giusto, e salire.
La differenza tra veder fare qualcosa, ed essere tu che la fai, non è questione di punto di vista, è questione di tempo.
L'azione sembra esserci a prescindere da chi la fa; come una lente, che mette a fuoco un solo punto, e spostandosi cambia il punto illuminato, così nel mondo delle possibilità, le azioni esistono, ed il fatto di farla tu, l'azione, è come se il "fuoco" della lente del tempo passasse sopra di te e, per un momento, l'azione improvvisamente diventasse il tuo presente.
Sei tu il soggetto prescelto, finché il fuoco non ti lascia, e passa su qualcun'altro.
Se l'azione non la fai tu, ma qualcun altro, vuol dire che non è ancora il tuo tempo.
Quando tocca a te, vuol dire che è giunto il tuo tempo.
E allora non avrai troppo tempo per quell'azione.
Difficilmente potrai tirati indietro.
Qualcuno ti guarderà, pensando a quando verrà il suo turno.
E' inutile nascondervi a cosa sto pensando: anche per l'ultima cosa da fare su questa Terra, l'addio, è solo questione di tempo.
Beh ? Cosa sono questi musi lunghi ?
Dai, era solo un esempio.
Che so, anche per un governo senza Berlusconi è solo questione di tempo. Poi alle prossime elezioni, potremmo anche dargliela noi, una mano, al Tempo... mica può fare sempre tutto Lui !
Nessun commento:
Posta un commento