Piove
gocce d'acqua dappertutto
stavolta senza eccessi.
Prese una per una, le gocce sono miti.
Spesso sono prese come simbolo di uguaglianza ("uguali come due gocce d'acqua")
Altre volte come esempio di moderazione ("dammene solo una goccia").
Le gocce sarebbero anche affidabili, tanto da assumerle come unità di misura ("dieci gocce prima di coricarsi")
Qualcuno le mette nel bicchiere, per veder lo zampillo quando cade nell'acqua, altri direttamente in bocca, per sentire, leggero, il loro arrivo sulla lingua.
Prese singolarmente non sono mai eccessive.
Avete mai visto una goccia "grandissima" ? Io no
E piccolissime ? Quelle della nebbia, se lasci loro un po' di tempo, si riuniscono, e riecco le goccioline.
Sarebbe la tensione superficiale che stabilisce la dimensione più probabile. Il miglior compromesso tra la tendeza a sparpagliarsi e riunirsi nuovamente.
Quando in laboratorio di chimica versavamo i reagenti "goccia a goccia", quel modo era il massimo della lentezza.
Però c'era il momento del "viraggio", e la soluzione cambiava improvvisamente colore.
La classica "goccia che fa traboccare il vaso"
Perché il fatto di essere piccola, non esclude la loro potenza quando sono tante.
Ed il fatto di essere d'acqua (la sostanza dove siamo nati) non ne riduce la capacità distruttiva.
Stasera però no: è una tranquilla pioggia di novembre
E mentre sono qui a scrivere di loro, loro, intanto, cadono
ed il ticchettio sembra scandire il tempo
anche se in modo casuale
ma forse, se sono qui ad ascoltarle, è poco più di un caso.
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