- “Illumina”: dunque è questo il primo problema… il buio pesto, che ci fa andare a tentoni. A pensarci bene, quanti errori, che, “con il senno di poi”, potevamo evitare. E quanti, probabilmente, ne stiamo facendo tuttora, senza vederli.
- “Custodisci”: vuol dire che siamo a rischio. Presa alla lettera, ci sarebbe chi vuole violarci, o –quanto meno- c’è il rischio che ci disperdiamo, e di noi non resti nulla.
- “Reggi”: una bella botta alla nostra autostima. Come dire che non saremmo neppure in grado di star ritti da soli.
Dura da ammettere... ma quante conferme, a queste interpretazioni...
- “Governa”: sarebbe la nave che va governata, per farla arrivare al porto. Quindi noi saremmo una nave senza timoniere, che viaggia allegramente, con le vele gonfie, ma non sa dove sta andando.
Impossibile negare anche questa evidenza.
- “Che ti fui affidato dalla Pietà Celeste”: il nostro angelo sarebbe solo il custode. E non per sua generosità. Lui non avrebbe particolari sentimenti verso di noi: solo un compito preciso. Noi, invece, staremmo a cuore a qualcuno, che però non avrebbe la possibilità di operare in prima persona.
Questa distanza, tra Dio e noi, colmata solo attraverso messaggeri, o intermediari (come l’ “avvocata nostra”), parla chiaramente della nostra solitudine.
Tentiamo di colmare la voragine, con il consumo, e restiamo -inesorabilmente- insoddisfatti.
Nel mio primo libro di economia, nel primo capitolo, c'era scritto che "i bisogni dell'uomo sono infiniti". "E allora", chiesi al professore, "perché affaticarci tanto per soddisfarli ?"