L’altro giorno ero in ospedale, per fare dei raggi. Nulla di che. Il radiologo era premuroso. Ho pensato che forse mi conosceva, ma io non mi ricordavo di lui. Poi sono uscito, e davanti a me camminava una signora. Un po’ trasandata; sembrava stanca; forse tornava a casa dopo aver fatto assistenza a qualcuno.
Osservandola, da dietro, mi è sembrato di averla già vista. Di sicuro avevo già sperimentato quella situazione.
Vicino all’uscita, un’altra signora aveva appena ritirato dei soldi dal bancomat. Forse stava pensando: “Questi mi devono bastare fino a …”.
“Io, te, ti conosco” ho pensato invece io. Ma quando lei ha alzato lo sguardo, chiudendo la borsa, io ho distolto il mio, perché non ricordavo affatto chi fosse veramente.
Esco, e c’è un vecchio che fa l’elemosina. Cavoli: quella barba sfatta, questo sguardo tramortito, quel modo di porgere la scatoletta di latta per le monete ... io li avevo visti altre volte.
“Ma che succede oggi ?”, mi sono chiesto, “tutta questa gente non mi è nuova. Ma perché non ricordo chi sia ?”
- Quel ragazzo con i capelli esageratamente curati.
- Quel signore anziano, con la giacca così male accomodata sulle spalle.
- Quella coppia: ... camminano fianco a fianco, senza parlarsi.
“Io vi ho già visti” mi dicevo
Poi ho capito
Era ovvio… avrei potuto arrivarci prima…