Magari è un problema solo mio, ditemelo, o magari ho scoperto l'acqua calda, ma l'amore provoca sofferenza.
Parlo nel complesso: ci sono momemti di esaltazione, di gioia, ma non manca mai la commozione, che in fondo è sofferenza. Per non parlare di quando l'esaltazione finisce, e restano il distacco, la nostalgia, il rincrescimento, la solitudine.
A me sembra paradossale, e mi sono chiesto come mai, questa strana cosa: il massimo del bene e del buono, l'amore, causa della massima cattiveria, il dolore.
Amore – dolore: un gioco di parole ? ...uno scherzo (si direbbe: “da preti”) della natura, o due faccie della stessa medaglia ?
Mi vien da dire che stavolta i preti non c'entrano, perchè è uno scherzo del tempo...
Provo a spiegarmi
Pensate cosa sarebbe l'amore.. senza il tempo. Quello che si promettono gli innamorati. Amore eterno... Ma non eterno perchè dura sempre, eterno perche fuori della dimensione temporale.
Sarebbe una fiamma senza combustione, uno “stato” invece di una transizione.
Bello è ?
Ed allora eccolo lì, è lui la causa del dolore: il tempo. Il distacco c'è perché c'è l'evoluzione; la nostalgia c'è perchè il tempo ci ha portati altrove, il rincrescimento c'è perché il tasto rewind non funziona (e nessuno che lo ripari...).
L'abbandono c'è perché gettiamo via il nostro tempo.
Tempo tiranno, si dice, ed anche un po' bastardo, aggiungo io, perchè non tollera di essere trascurato.
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