I miei commenti sul web non li scrivo sul social network, ma su un editor di testo, così se capita di dovermi interrompere, non perdo quello che stavo scrivendo.
Mi è successo che, terminato il commento, faccio per copiarlo, ma il post non c'era più.
Nel frattempo era stato Cancellato
Niente di strano: come uno scrive, è giusto che possa anche cancellare.
Il risultato però è buffo.
È come stringere la mano di qualcuno, e trovarsi con il suo guanto: lui è dileguato...
La cancellazione, sul web, è strana.
Di solito non si fa.
Nella nostra mailbox abbiamo innumerevoli messaggi, che probabilmente non serviranno mai, ma un po' ci dispiace perdere.
Pochissimi si prendono la briga di cancellare.
Alle volte trovi post di persone decedute. Ed è come essere di fronte ad un fantasma.
Magari qualcuno non lo sa, e risponde...
Alle volte la cancellazione la si vorrebbe fare, ma è complicata. Una storia d'amore che finisce....una volta si bruciavano le lettere, ma ora?
Cancellare per dimenticare.
Per ripartire come se niente fosse.
Cancellare per dispetto.
C'era un professore che con la mano destra scriveva formule, e con la sinistra le cancellava.
Bisognava essere veloci a prendere appunti.
Oppure avere una memoria fotografica.
Come quella volta del cappuccino all'autogrill. La schiuma, mescolata con il caffè, aveva disegnato un un bellissimo fiore. "Guarda" dico all'amico che era con me "bisognerebbe fotografarlo".
" Lo ha già fatto " osservò impassibile il barista.
Era vero, quel cappuccino non lo dimenticherò mai.
E neppure quell'artista che sbarcava il lunario facendo cappuppini.
Così cancellare potrebbe essere inutile.
Quel post cancellato, rimasto senza il mio commento, è rimasto nella mia mente.